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Cea Pollino: spettacolo Mama Miti e la sua Africa

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Il Cea Pollino presenta "La storia delle storie"; l'11 Novembre presso la sala parrocchiale di San Severino Lucano spettacolo aperto a tutti

Lo spettacolo “Mama Miti”, ovvero “La storia delle storie”, è dedicato alla figura di Wangari Muta Maathai, ambientalista, attivista politica e biologa keniota che nel 2004 ha ricevuto il Premio Nobel per la Pace per il suo contributo alle cause dello sviluppo sostenibile, della democrazia e della pace.

Attraverso Lei si intende far conoscere e, in certo qual modo, ripercorrere teatralmente il suo mondo interiore ed esteriore per restituirla in modo autentico alla sua terra: l’Africa.

Secondo la Bibbia, il libro dei libri, dall’incontro di una donna con un albero e dalla conoscenza del frutto del bene e del male discende la cacciata dall’Eden e nasce la storia del genere umano. Qui il racconto prende una via diversa e diametralmente opposta: una donna, che conosce sulla propria pelle i frutti del bene e del male, incontra un albero ed ecco che, osservandolo, nascono storie… affinché il mondo degli uomini riabbia il suo “giardino perduto”.

La scena è povera ed essenziale. Un albero-totem erge le sue braccia supplici verso il cielo. Sui suoi rami sono germogliate maschere tribali. I rami le legano una all’altra come fili sottili ed invisibili di racconti, che si intrecciano ed aggrovigliano in una matassa di storie e leggende, un intricato labirinto dove ogni meandro riecheggia di suoni, colori e profumi di un continente antico, ebbro di uomini e animali che parlano la stessa lingua e che hanno molto in comune e nei pregi e nei difetti… creature nate sotto lo stesso cielo.

Gli interpreti “anime nude”, sui ritmi arcaici, daranno vita, ad una sorta di pantomima rituale, evocando visioni e atmosfere di un’Africa interiore.

Le maschere raffigurano gli archetipi di queste storie, colti nella loro fissità espressiva codificata da ere lontane. Ma quell’effetto primitivo sarà ottenuto utilizzando materiali misti: “naturali” ed “artificiali”. Canne e fibre vegetali incontreranno l’abbraccio innaturale di scarti del “mercato” del mondo cosiddetto “evoluto”, quella spazzatura industriale e consumistica con la quale il “progresso” dei “potenti” sta ricoprendo e soffocando il pianeta. E’ la fantasia primordiale che salverà il mondo. Inseriti in un contesto improprio, attraverso una sorta di trasfigurazione che arriva a negarne la loro intima stessa natura, i materiali recuperati, con i loro colori e le loro forme, daranno vita ad oggetti rituali diversi da sè, abbandonando il loro ruolo e la loro mera funzione di banale uso quotidiano.

A questa “metafisica” delle cose e a questa ritualità del gesto, farà da controcanto un linguaggio semplice ed immediato, capace di coinvolgere tutti gli spettatori al di là delle differenze di età, esperienze, bagaglio culturale e quant’altro.

Lanciando a piene mani intorno a noi i semi delle speranze che ci ha affidato Mama Miti con i suoi messaggi, speriamo che questi possano germogliare nei solchi della coscienza di ciascuno spettatore e generare germogli rigogliosi di piccoli gesti e piccole attenzioni verso il nostro pianeta, così ferito e malridotto dall’insensata incuria dell’uomo moderno, piagato dal suo delirio di onnipotenza.

Potrà avvenire tutto questo? Chissà. Noi speriamo di sì, perché non abbiamo mai smesso di credere nella forza di uno strumento semplice e primitivo: la parola. Essa sarà amplificata nella scatola magica del teatro… regno di specchi e di riti… dove l’illusione crea effetti magici che catturano i sensi, percuotono le coscienze, cambiando così il mondo. Attraverso la poesia delle storie, speriamo che ognuno compia il suo viaggio nel continente di Mama Miti, facendo poi ritorno alla propria casa e al proprio quotidiano… un po’ cambiato… magari avendo recuperato quel frammento di Africa “interiore” che ognuno di noi, talvolta senza saperlo, porta negli occhi e nell’anima.

Lo spettacolo, prodotto dal Cea Pollino, ha come protagonista Lucia Mancusi nel ruolo di Mama Miti, mentre faranno da spalla Bruno Niola e Gianluca Guzzo. Le maschere teatrali sono state realizzate da Francesca Rizzuto, le musiche originali di Matteo Barletta e luci e audio da Fabio Pellicori. L’elaborazione drammaturgica del testo e la regia dello spettacolo è stata curata con straordinaria competenza dal Maestro Giuseppe Maradei.

Lo spettacolo sarà replicato il 5, 7 e 9 novembre, rispettivamente a San Severino L., Chiaromonte e Senise, solo per le classi coinvolte nel progetto, mentre il giorno 11 novembre si terrà invece una replica aperta a tutti. L’ingresso è gratuito.

 


 

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