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Solo. Nel bosco. Digiuno

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 L'avventura sul Monte Li Foi di Gabriele Agamennone

 di Rocco Perrone


·Ho conosciuto Gabriele la prima volta una tiepida mattina di Giugno nel bosco Costara di Sasso di Castalda. La sera prima c'era stato un reggae party per presentare Musica in corso. Dopo la festa eravamo rimasti in pochi a dormire tra i faggi secolari. Al risveglio, senza conoscerci, ci guardavamo con un'aria di intesa. Poche battute per instaurare un feeling immediato. Denominatore comune: l'amore per la natura."La natura non agisce con cattiveria e non ho paura di lei, ne ho molta di più degli uomini". E' quanto mi dice quando gli chiedo come ha fatto a vivere otto giorni solo nel bosco, digiuno, sotto una pioggia incessante, in autunno inoltrato. Un'esperienza unica che ora vi racconteremo insieme.

·La sfida. Otto giorni. Sette notti. Senza elettricità. Senza tecnologia. Senza cibo. L'unico contatto con il mondo civilizzato è un amico che nel pomeriggio, a giorni alterni, viene a trovarlo. Siamo sul Monte Li Foi tra Ruoti e Cerreta.

Il digiuno. Dopo un giorno di preparazione fisica, fatto seguendo un'alimentazione controllata per predisporre il metabolismo all'assenza di cibo, l'acqua diventa l'unica fonte di sostentamento. A livello mentale le energie convogliano sull'obiettivo: digiunare 5 giorni per svuotare anima e corpo.

L'acqua. Il primo giorno il sole dà il benvenuto a Gabriele che cammina nei boschi, risale un torrente a piedi nudi, fa il bagno nelle acque gelide, medita tra gli alberi. L'indomani inizia il digiuno e comincia, ininterrottamente, a piovere. Pioverà, senza sosta, per altri 4 giorni. L'acqua diventa l'elemento ambivalente che da un lato lo mantiene in vita, dall'altro lo costringe a restare rintanato nella tenda piccolissima e lo bagna quando prova a mettere la testa fuori per aggiustare un picchetto, per prendere la legna o per andare alla fontana a riempire l'unica bottiglia-contenitore.

La solitudine. Le ore scorrono lentissime. I pensieri volano e si susseguono “rallentati” e moltiplicati allo stesso tempo dal digiuno che comincia a condizionare la mente. Le situazioni della sfera privata si fanno più chiare, le risposte agli interrogativi di sempre cominciano a prendere forma. La lettura di un libro e il disegno aiutano a fare luce. Ma a livello fisico lo spazio angusto diventa pesante. Impossibile allungare le gambe, impossibile alzarsi in piedi, impossibile fare una camminata. Le ore passano. Il freddo penetra nelle ossa. Il sole e la luna si alternano. Ma non smette di piovere. Un raggio di luce all'improvviso, le gocce si fanno meno fitte: è il momento di uscire. Piove di meno e Gabriele prova a fare una passeggiata. Dopo mezz'ora inizia il diluvio. Solo, nel bosco, digiuno, appoggiato ad un albero, con la tenda lontana. E' il momento peggiore. Non c'è nessuno a cui dire semplicemente <<'Sta pioggia ha rotto i coglioni>>, per condividere un'emozione e dividere il peso.

L'amicizia. La volontà e la determinazione ti fanno fare qualunque cosa ma la carica per andare avanti arriva dall'amico che ogni due giorni va a vedere come sta. La fiducia, l'amore disinteressato, la comprensione di quello che sta facendo, la chiacchiera liberatoria, la consapevolezza del bisogno di comunicazione: finalmente qualcuno a cui dire <<'sta pioggia ha rotto i …...>> .

La mela. E' alba del giorno della fine del digiuno. Ha smesso di piovere, finalmente. Un sole primaverile si fa spazio tra gli alberi. Bisogna riprendere a nutrirsi con moderazione. E' una mela il primo pranzo. Gabriele sale in cima al Monte Li Foi spinto dall'entusiasmo e dai caldi raggi del sole che dà l'impressione di aver aspettato questo momento per uscire allo scoperto. Una volta in vetta guarda la mela per mezz'ora. Ha un colore nuovo, brilla come un diamante, ha un profumo intenso e inebriante. Il primo morso è un'estasi di piacere. Una sensazione indimenticabile pervade tutto il suo essere. Il ricordo si fissa a quel momento straordinario. Il digiuno è finito, Gabriele pesa 4 chili in meno, ha la mente libera e milioni di pensieri che viaggiano velocissimi. E una convizione su tutte: la forza di volontà può sconfiggere tutto.

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