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L'anello dei due Castelluccio, tra natura e storia

Scheda Tecnica
Titolo Escursione : L'anello dei due Castelluccio, tra natura e storia
Durata : 5 ore
Lunghezza in km : 15 km
Difficoltà : E
Dislivello : 624 m
Luogo partenza : Castelluccio Inferiore
Luogo arrivo : Castelluccio Inferiore
Parco : Parco del Pollino

Descrizione

Si parte dal Convento di Sant’Antonio di Castelluccio Inferiore, e dopo una breve visita, si segue una vecchia mulattiera che si inerpica verso Castelluccio Superiore, uno dei centri più panoramici del Pollino.

Sotto un riparo roccioso si incontra l’Edicola di San Michele Arcangelo, con l’affresco ormai andato perduto, culto introdotto probabilmente dai Longobardi nell’ VI sec. e poco dopo la Piccola Cappella di Sant’Antonio Abate, venerazione che trae dal diffuso insediamento monachesimale del Mercurion intorno al X sec. d.C. Tra i due elementi religiosi moderni, Pietralonga, un curioso monolite naturale alto ca 5 metri che potrebbe essere stato oggetto di arcani culti preistorici. L’ingresso nel Centro di Castelluccio Sup. è preceduto da l’attraversamento di coltivi abbandonati ben delimitati da muri a secco e dalla Cappella della Madonna di Loreto costruita probabilmente a protezione dell’Edicola/Tabernacolo dedicata alla Madonna.

Da qui si attraversa il centro storico, ricco di portali in pietra decorati del XIX- XX secolo. Si raggiunge la Chiesa Madre dedicata a Santa Margherita, protettrice delle partorienti, ammantato dalla legenda della rinascita dalla pancia di un drago. Da qui ogni anno parte la processione che conduce la statua della Madonna del Soccorso al Santuario omonimo sul Cozzo Pastano. Madonna più volte rappresentata nell’atto di bastonare fantasiosi demoni. Si attraversa Piazza Plebiscito, teatro, nel 1806, di una battaglia di resistenza contro i Napoleonici, e sempre ammirando le decorazioni delle abitazioni gentilizie, si esce dalla parte alta del paese. Si attraversa il bosco che ammanta il Cozzo Pastano.

Frequentato dallo Scoitattolo nero e numerosi altri animali. Un cumulo di pietre ci preannuncia l’arrivo al Santuario della Madonna del Soccorso. Il panorama sulla Valle del Mercure è grandioso e permette di vedere il versante occidentale del Massiccio del Pollino, i Monti di Orsomarso e seguendo la Valle del Lao il Mar Tirreno Da qui si dipartono i sentieri che conducono alle vette della Zaccana e della Spina, ammantate da faggete e dove i suoli diventano rocciosi, esemplari del raro Pino Loricato. Dopo un meritato riposo si scende lungo un sentiero che si inoltra attraverso dei conoidi di arena, in direzione di peculiari “calanchi di sabbia” seguendo il letto del ruscello, secco in estate, ma con belle e limpide cascatelle in Inverno, che scende verso Castelluccio. Il sentiero si infine innesta sull’antico percorso del “canale” che portava l’acqua a Castelluccio Sup. Raggiunto il paese si raggiunge il Santuario della Madonna di Costantinopoli, testimonianza di migrazione di religiosi dall’oriente cristiano, collegato al paese attraverso un ponte c.d “Romano” restaurato di recente.

Da qui si scende verso la località “Giardini” e seguendo una facile strada sterrata si raggiunge il Santuario della Madonna della Neve, sede una volta di una importante Fiera degli Animali, dove si può visitare il Museo della Civiltà Contadina. Durante il cammino si ha la possibilità di vedere numerosi rapaci, poiane, nibbio reale e gheppio, ma in questa zona è segnalata anche la nidificazione del rarissimo Biancone, aquila mangiatrice di serpenti. Dopo pochi minuti si raggiungono le prime abitazioni di Castelluccio Inferiore e nell’ordine si potranno visitare la Cappella della “Madonna del Latte” con una pregevole statua in marmo bianco, la chiesa di Sant’Anna ed infine la Chiesa dell’Annunziata con una interessantissima Madonna Nera che la leggenda vuole portata fin qui da una tribù di Bulgari. Da qui si raggiunge Largo San Nicola, dove si affacciano il Palazzo Marchesale e la Chiesa di San Nicola.

Si conclude il percorso tornando al Convento di Sant’Antonio, passando alla Sorgente San Giovanni.

 

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Segnalazione

Giuseppe Cosenza
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