Serata di gran gala domenica 27 luglio a Rapone in Piazza XX Settembre per proclamare ufficialmente i vincitori del concorso cinematografico “Rapone Fiaba film festival” e del concorso musicale “Rapone, una fiaba in sette note ”. I due concorsi rappresentano un'ulteriore tappa del progetto dal titolo “Rapone paese delle fiabe” messo in campo dall'Amministrazione comunale di Rapone guidata dal sindaco Felicetta Lorenzo.
Il concorso cinematografico è dedicato al cortometraggio e premia opere ambientate a Rapone e che abbiano come protagonista uno dei personaggi delle fiabe raponesi.
Il concorso musicale invece premia brani scritti per musicare una delle fiabe partecipanti al precedente concorso letterario "Una fiaba per Rapone".
I cortometraggi sono stati valutati da una prestigiosissima giuria composta dal regista dalla spiccata ispirazione antropologica e sociale Luigi Di Gianni, dalla storica del Cinema Manuela Gieri dell'Università della Basilicata e dal direttore della Lucana Film Commission Paride Leporace.
Le opere musicali invece sono state valutate dall'altrettanto prestigiosa giuria costituita dalla musicista e Presidente di Ateneo Musica Basilicata Giovanna D'Amato, dall'etnomusicologo e musicista Antonio Infantino e dal musicista e professore di musica Carlo Luongo.
La serata sarà allietata dal magico intermezzo musicale di un etereo, romantico, nostalgico carillon vivente.
È un progetto molto ambizioso quello che il Comune di Rapone ha messo in campo con l'iniziativa “Rapone paese delle fiabe”.
Se infatti lo scopo dichiarato è riscoprire e preservare dall'oblio un patrimonio di storie e personaggi caratteristici del paese l'unica strada possibile per farlo è non perdere l'elemento chiave dei racconti popolari prodotti non da un autore unico ma da una comunità.
Sto parlando di quella che Italo Calvino chiama la “proprietà più segreta” delle fiabe ovvero la loro “infinita varietà ed infinita ripetizione”.
Perché, pensiamoci bene, cosa sono i racconti popolari se non rielaborazioni, che siano esse distorsioni di eventi reali o riadattamenti di storie raccontate in altri luoghi e in altri tempi? E non sono forse la trasformazione e il rinnovamento continuo i caratteri intrinsechi di un genere che ha tante storie quante sono le persone che le raccontano.
Le Masciare, u Lup Cumunale e lo Scazzamauriedd sono alcuni dei personaggi delle fiabe raponesi che ritroviamo, magari sotto nomi e sembianze diverse, tra le pagine di capolavori come “Lo cunto de li cunti” di Giambattista Basile.
Essi rimangono sempre gli stessi ma sono pur sempre i protagonisti di favole ogni volta nuove e diverse.
E allora fissare in testi, immagini e musica questi racconti non significa snaturare il genere stesso della fiaba orale, ammazzarne la tradizione?
La risposta è no. Perchè il progetto “Rapone il paese delle fiabe” non nasce per canonizzare le storie già raccontate e conosciute ma per stimolare la gente a continuare a crearne di nuove affdandosi a voci e linguaggi, ancora una volta, sempre nuovi e diversi.
Ecco dunque che i musicisti, gli scrittori, i filmaker, protagonisti dei concorsi, divengono i nuovi narratori di quelle leggende. Uomini, donne e bambini che rappresentano una generazione appartenente ad un tempo diverso da quello che hanno inventato e tramandato le creature fiabesche di Scorciaman e Mana Longh, che ora adattano quelle storie ereditate dal passato alla propria visione del mondo e portano il proprio contributo alla costruzione di un nuovo "strato" della tradizione.
Ma senza gelosia. Perché le favole sono di tutti. E vanno condivise. Perché smettono di esistere solo se nessuno le racconta più.
I risultati di questo esperimento potranno essere visti ed ascoltati nel corso di due ulteriori serate speciali in programma il 28 e 29 luglio. La prima serata sarà dedicata ai vincitori del concorso musicale le cui opere faranno da colonna sonora alla narrazione delle fiabe cui sono ispirate da parte di Flavia D'Aiello con il suo teatro delle ombre, di Giulio Laurenzi che le illustrerà in diretta per il pubblico con la sua coloratissima matita digitale e di Lucignolo che infiammerà l'immaginazione del pubblico con la sua danza con il fuoco.
Il 29 luglio sarà dedicato alla proiezione dei cortometraggi che hanno preso parte al “Rapone Fiaba film festival”, come già detto tutti ispirati alle fiabe raponesi e girati nel comune lucano e di altissimo livello qualitativo.
Infine il 15 di agosto una “strana” staffetta sancirà in un gioco di contrappunto come possano trovare felicemente sintesi due spettacoli a forte contrasto di genere: un concerto jazz che riproporrà nell’improvvisazione di una jam session l’estemporaneità del racconto orale e un’esibizione del gruppo folk di Rapone con uno spettacolo itinerante per le vie del borgo durante il quale balli e canti tradizionali accompagneranno momenti di narrazione delle fiabe popolari raponesi.
NON FINISCE QUI.... durante la serata del 27 luglio verrà annunciato un nuovo concorso: questa volta il racconto delle fiabe raponesi sarà affdato al linguaggio dell'illustrazione e delle belle arti.