Fiocco azzurro per la Basilicata.Dopo quindici anni dalla prima presentazione del progetto e un iter burrascoso che è stato al centro di aspre polemiche in merito soprattutto all’individuazione finale dei confini, finalmente, con il D.P.R dell'8 dicembre 2007 nasce il Parco Nazionale dell'Appennino Lucano-Val d'agri- Lagonegrese.
Un Parco dal nome ambiguo: "
Appennino Lucano-Val d'Agri- Lagonegrese". Infatti all’interno del confine di Val d'Agri non se ne trova traccia. A livello nazionale quando sentono “Val d’Agri” pensano immediatamente ai pozzi petroliferi e questa non è di sicuro una buona pubblicità per un’area protetta. Un Parco dalla perimetrazione frammentaria inconsueta, agli antipodi di un’ideale zona da tutelare quanto più ampia e coesa possibile. Si ha la sensazione che ci sia stata la volontà, o forse, la necessità di dover contornare con aree protette quelle, invece, destinate alle estrazioni petrolifere. Un’altra ipotesi è che le stesse multinazionali del petrolio abbiano fatto pressioni per non includere nei confini alcuni punti strategici dove trivellare a tirar su oro nero.
Esteso per ben 68.996 ettari lungo l’Appennino pari al 6,89% dell'interio territorio regionale, comprende 29 comuni della provincia di Potenza e meravigliosi paesaggi dominati dalla cima più alta del Monte Papa, 2005 metri dal livello del mare. E’ ricco di storia, religiosità e fascino, dagli scavi archeologici di Grumento Nova al riflesso del sole nelle acque del lago del Pertusillo, dal Santuario Maria Santissima del Sacro Monte di Viggiano, protettrice dell'intera regione, al Castello Medievale di Brienza. I numerosi sentieri tracciati tra le montagne, paradiso per i moltissimi appassionati di escursioni, e gli itinerari turistici che collegano i diversi centri storici dei comuni del parco permettono di godere dei profumi e dei sapori di una terra tutta da scoprire.
di Giuseppe Sileo