Il 2011 per il turismo della Basilicata si chiude con una crescita stimata tra il 3 ed il 4% in più rispetto all'anno precedente, confermando il trend positivo di lungo periodo del settore. Nonostante la grave crisi economica, la Basilicata turistica registra dunque buoni risultati, soprattutto nelle destinazioni di punta.
Matera innanzitutto, che può dirsi ormai collocata a pieno titolo tra le città d'arte di cui si fregia il nostro Paese, registra incrementi davvero rilevanti di visitatori durante tutto l'anno; dinamiche di mercato e politiche pubbliche di promozione vanno dunque producendo i risultati attesi. Il Metapontino consolida le sue presenze e si conferma il principale bacino attrattivo della regione, pur con situazioni variegate e performance diverse tra località e località. Analoga situazione a Maratea, che comunque nel complesso ha registrato una buona annata. In lieve crescita le aree Parco, positivo il dato di agosto nell'alto potentino grazie ai grandi attrattori, mentre occorre un rinnovato impegno a sostegno di alcune aree del Vulture-Alto Bradano e dell’area sud della Basilicata.
Ma soprattutto la Basilicata è meno sconosciuta, accrescendo la sua notorietà grazie ad un combinato disposto di fattori: ricerca di nuove proposte,di nuove mete da parte del mercato turistico che trovano in Matera e nella Basilicata un prodotto maturo; crescente attenzione riservata dalla stampa di settore e non solo alla nostra offerta turistica sempre più variegata ed articolata; successo di produzioni cinematografiche a partire da "Basilicata coast to coast" e conseguentemente dell'artista Rocco Papaleo, di fatto diventato il principale ambasciatore della nostra comunità, e dalle altre produzioni televisive e cinematografiche che hanno interessato la Basilicata (grazie anche ad artisti come Domenico Fortunato, Ulderico Pesce, Marco Paolo Albano ed altri); curiosità ad alto impatto comunicativo come il matrimonio di Sophia Coppola a Bernalda e, perché non rimarcarlo, in virtù anche delle numerose campagne promozionali portate avanti in questi anni dai dipartimenti ed uffici regionali e dall'Apt,cui è affidato primariamente questo compito, in città-obiettivo italiane ed estere, con riferimento a specifici target, sui diversi media.
Per citare le iniziative più recenti a maggiore impatto mediatico ricordiamo gli eventi di Assisi e quest'anno a Loreto con il presepe lucano del maestro Franco Artese, l'attività svolta nell'estate romana sul cinema e la Basilicata sull'isola Tiberina, i riconoscimenti conseguiti per la campagna "Basilicata autentica", premiata dal Ministero della Funzione Pubblica, e quest'anno per l'iniziativa "Digital diary of Basilicata",7 video racconti veicolati sul web, considerata dagli addetti ai lavori alla Borsa del Turismo Online di Firenze e non solo, tra le migliori iniziative di origine pubblica del 2011.
Rilevante, inoltre, è al contempo il contributo derivante dalle iniziative private, dai Consorzi turistici e dalle partnership dei Piot che hanno promosso numerose occasioni di incontro tra domanda e offerta e animato le principali borse turistiche dell'anno, come quella del turismo rurale e quella del turismo lucano; o ancora le diverse iniziative attivate a sostegno dei porti turistici degli Argonauti e di Marinagri, o degli eventi che da Maratea al Pollino, dai Parchi al mondo rurale, da Potenza agli attrattori del potentino sino alle numerose e qualificate iniziative materane hanno, da nord a sud, caratterizzato il 2011. Un anno che segna una più articolata presenza di turisti italiani dalle più diverse regioni e che sottolinea appunto la scoperta e l'interesse verso questa "nuova" meta del turismo nazionale. Non cresce invece in regione il turismo internazionale, già diminuito negli ultimi anni, che è il primo a risentire della crisi economica, mentre i nuovi mercati (Cina, India, Brasile etc.) certo non premiano in prima battuta destinazioni che non siano quelle cult del turismo europeo e italiano (Roma, Venezia, Firenze etc.), come evidenziano tutti gli esperti di settore. Non bisogna dimenticare peraltro che la Basilicata turistica è innanzitutto una destinazione balneare, con un sistema alberghiero organizzato in funzione stagionale e spesso per una stagione corta. Che solo di recente, a partire da Matera va organizzando un’offerta a carattere non stagionale e strutturando prodotti ed offerte maggiormente coerenti con la domanda proveniente da diversi segmenti di domanda turistica (culturale, sociale, scolastica, congressuale) e sui diversi interessi (enogastronomia, walking, cicloturismo, equiturismo etc. ).
Non trascurabile inoltre è la capacità attrattiva che il territorio esprime verso specifici target di viaggiatori europei; si pensi all’acquisto di unità immobiliari per vacanze che si registrano ad Irsina, Rotondella, Montalbano Ionico, per citarne alcuni, e ai primi segnali anche da parte di investitori italiani che scelgono piccoli borghi lucani all’insegna di valori quali l’autenticità, la tranquillità e la sicurezza. Dinamiche interessanti per le politiche del turismo.
La crescita del turismo testimonia, quindi, come il viaggiare faccia parte ormai di una visione della qualità della vita a cui non si intende rinunciare e che il 2012 ci dirà sino a che punto reggerà ai contraccolpi della crisi economica. Certo è gia cambiato il modo di fare vacanza, si è molto più sensibili al costo complessivo di un soggiorno e la variabile economica è diventata determinante nella scelta. Il visitatore di oggi è particolarmente sensibile alle offerte, ai prezzi che riesce a strappare con i last minute e cerca di non aver sorprese né costi aggiuntivi. Ma certo non declina la voglia di sognare, di conoscere, di divertirsi. Una "voglia" a cui la Basilicata turistica deve saper corrispondere adattandosi velocemente alle nuove richieste del mercato, potenziando la sua capacità competitiva, proponendosi sempre più e sempre meglio come una gran "bella scoperta", mobilitando tutte le energie imprenditoriali in campo, allargando la sfera degli interessi economici nel settore, affrontando con realismo il mercato oltre ogni demagogia e velleitarismo, con quel sano pragmatismo che non rinuncia ad una dimensione visionaria tipica dei lucani.