Al di là del merito il confronto ha avuto un importante valore simbolico, espresso nelle parole del Presidente Monti che ha ribadito la centralità del Mezzogiorno nelle politiche governative, nonché per lo sviluppo del Paese e dell’Europa. Finalmente emerge che il Sud non rappresenta il problema, ma, con le sue potenzialità, va considerato la soluzione del problema Paese.
Di grande valenza l’aver voluto intorno al tavolo con i presidenti delle Regioni anche i Sindaci delle città capoluogo. La crisi del Sud è infatti in gran parte crisi delle aree urbane, il luogo dove si concentra il 75% della popolazione e che maggiormente ha risentito dei mali rappresentati dalla criminalità, dalla carenza di infrastrutture, dai bassi investimenti in ricerca e innovazione, dall’ipertrofia e inefficienza della Pubblica amministrazione e così via. Le città sono di fatto il luogo dove si costruisce la crescita, la coesione sociale, dove si offrono i servizi per migliorare la qualità della vita dei cittadini, nonché il luogo ove si realizzano le condizioni per lo sviluppo delle aree dei territori vasti. Ma le città sono anche il luogo del nuovo Sud, del Sud che reagisce, che propone, che lavora, che non si lamenta, che propone prototipi ed esperienze leader orientate ai risultati.
L’incontro va considerato il punto di partenza per costruire la posizione italiana sui nuovi regolamenti Fesr e, in particolar modo, sulle azioni innovative per lo sviluppo urbano sostenibile cui è destinato almeno il 5% dei fondi e sui criteri di scelta delle città per la piattaforma europea dello sviluppo urbano. Ma l’interazione con il governo centrale ci consentirà anche di tornare a ridefinire le politiche dello sviluppo locale, dai trasporti alle reti alle scuole, all’inclusione sociale, al sostegno all’artigianato alle piccole e medie imprese recuperando quanto di buono nel nostro Paese si è già fatto con la programmazione territoriale e la programmazione strategica integrata”. Il Sindaco di Potenza, come gli altri amministratori locali, ha anche parlato dei progetti di sviluppo delle città.
Per Potenza ha ricordato lo sforzo compiuto per abbattere il debito storico della città, passato da 170 milioni a meno di 100. “Se l’Italia avesse fatto come Potenza il debito pubblico non sarebbe più il nostro male”, ha ricordato inoltre il Piano strutturale metropolitano, il programma ‘Potenza 2020’, gli investimenti sostenuti per la realizzazione di 620 alloggi di edilizia sociale e quelli per il miglioramento complessivo delle scuole, l’adesione al ‘Patto dei sindaci’, il programma del trasporto pubblico locale, con la peculiarità delle scale mobili e della metropolitana di superficie. In merito a investimenti di respiro territoriale Santarsiero ha lasciato al ministro Barca una scheda tecnica sul servizio ferroviario metropolitano dell’hinterland potentino a supporto della coesione territoriale, tra la città di Potenza e i Comuni circostanti che prevede l’estensione della rete Fal da Potenza ad Avigliano scalo e da Potenza a Pignola.
Richiesta inoltre dal Sindaco del capoluogo di regione lucano la pianificazione di fondi da mettere a disposizione dei Comuni per la programmazione strategica integrata.