“Sono essenzialmente – hanno spiegato – cinque le novità introdotte dal ‘decreto Monti’: reintroduzione della tassazione sulle abitazioni principali e relative pertinenze, introduzione della tassazione sui fabbricati rurali, incremento del 60% delle basi imponibili dei fabbricati, fatte salve alcune categorie catastali, determinazione dell’aliquota nella misura dello 0,4% per le abitazioni principali e relative pertinenze, dello 0,2% per i fabbricati rurali a uso strumentale e dello 0,76% per tutte le altre unità immobiliari, con facoltà per il Comune di variare in aumento o in diminuzione tali aliquote secondo misure massime predeterminate e, infine, assegnazione allo Stato del 50% del gettito Imu potenzialmente riveniente, con aliquota 0,76%, dai fabbricati diversi dall’abitazione principale, dalle relative pertinenze e dai fabbricati rurali a uso strumentale”.
Monserrati e Mauro hanno inoltre specificato che per le abitazioni principali, cioè quelle in cui il contribuente e i suoi familiari dimorano abitualmente e risiedono anagraficamente, è prevista una detrazione d’imposta pari a 200 euro e di ulteriori 50 euro per ogni figlio convivente di età inferiore a 26 anni.
Tra gli altri da segnalare gli interventi dei consiglieri Antonio Vaccaro, che, anche per la sua attività professionale, ha potuto affrontare il tema con dovizia di particolari, e Vito Mitro che ha richiesto informazioni sulle ricadute che l’Imu avrà sui potentini. Il facente funzioni di presidente Sebastiano Papa ha concluso l’incontro, evidenziando come si tratti “dell’inizio di un percorso amministrativo che ci vedrà confrontarci sul tema all’interno di questa Commissione e insieme con le altre competenti, coinvolgendo il Sindaco, l’assessore competente in materia e l’intero Consiglio comunale, data la rilevanza degli argomenti da analizzare, per giungere a soluzioni condivise”.