Metaponto venne creata con lo scopo ben preciso di proteggere Sibari dall'espansione di Taranto e divenne molto presto una delle città più importanti della Magna Grecia. Sorta in un fertile territorio compreso tra i fiumi Bradano e Basento, acquistò rapidamente una notevole importanza commerciale, grazie soprattutto all’esportazione del grano (la spiga d’oro è infatti raffigurata sulle sue monete e fu il simbolo della città).
Come alleata di Crotone e Sibari partecipò alla distruzione di Siris (attuale Policoro) e nel VI secolo a.C. aiutò Atene nella sua spedizione in Sicilia. Fu invece duramente punita dai romani, sia dopo la battaglia di Heraclea del 280 a.C., quando decise di allearsi con Pirro, Taranto e contro Roma, sia quando nel 207 a.C. offrì ospitalità ad Annibale.
L'espansione urbana riprese nel I secolo a. C., ma fu breve, in quanto successivamente fu luogo di attraversamento degli schiavi disperati guidati da Spartaco, che la saccheggiarono e decretarono la definitiva decadenza abbandono della città. Straordinaria importanza riveste pertanto il sito archeologico situato a poca distanza dalla città moderna, su di cui spiccano le Tavole Palatine, o meglio i resti di un tempio di stile dorico-arcaico esastilo in calcare locale (il màzzaro) del VI secolo a.C. e dedicato alla divinità mitologica Hera.
Di indubbio rilievo sono altri resti di strutture antiche situate all'interno del parco, come le mura antiche, l'antiquarium, il teatro a cavea semicircolare costruito nel IV secolo a.C. (del quale è stato ricomposto il grandioso fregio dorico), il castro romano in uso fino al VI secolo d. C., l'agorà cittadina dedicata a Zeus, la necropoli e i templi di Apollo Licio, Demetra (in stile dorico) e Afrodite (in stile ionico).
Infine a breve distanza dal parco archeologico si trova il Museo Archeologico Nazionale di Metaponto che ospita reperti rinvenuti nel territorio dell'antica Metaponto, dalla vicina zona di Pisticci e dall'area archeologica dell'Incoronata.
Nicola Ditommaso