Leggi l'articolo di Andrea Semplici sulle nozze verdi di Viggianello
Un faggio di 22 metri con in cima un abete addobbato di fiori di carta e ghirlande, viene sollevato metro dopo metro a forza di braccia. L’albero si alza di pochi centimetri per volta fino a raggiungere la massima verticalità.
E' l'emozionante finale della Sagra dell'Abete di Viaggianello, una festa di fatica e sudore, di convivialità e devozione che inizia a 2000 m s.l.m. tra i boschi del Pollino. E' in quei luoghi che vengono tagliati i tre alberi al centro del rito: la Rocca, la cima dell'albero (tagliata di mercoledì), la Pitu, un faggio squadrato che viene poi fatto a pezzettini, la Cuccagna, il faggio innalzato.
Il taglio della Cuccagna, di giovedì, è un momento di grande pathos: l'albero caduto rotola in discesa come una valanga finchè è costretto a fermarsi. La faticosa discesa dei tre alberi verso il centro abitato, che inizia il venerdì, è affidata ad un corteo di buoi. Il sabato gli alberi arrivano in paese e la Rocca è portata di corsa, tra viuzze e scalinate, fino all'interno della Chiesa. La domenica è il momento dell'innesto della Rocca sulla Cuccagna e della loro alzata.
La festa dell'Abete a Viggianello si ripete dopo Pasqua a Pedali, a settembre a Zarafa, a fine agosto nel centro storico.
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