Nel tardo pomeriggio del 16 Maggio, Emanuele Sileo della rivista Al Parco è stato l'oratore principale di una piacevole chiacchierata con la comunità lucana a Roma dedicata ad una delle tradizioni più affascinanti ed antiche della Basilicata, quella dei Riti Arborei.
L'incontro si è tenuto presso la sede dell'Associazione dei Lucani, in Via Nizza a Roma, nell'ambito degli appuntamenti culturali dedicati alla Basilicata, alle sue tradizioni più interessanti e significative, ma anche ai suoi problemi sociali, economici e ambientali. (Potete seguire tutte le iniziative dei Lucani a Roma sul sito www.lucaniroma.it)
L'incontro di ieri è iniziato con la proiezione di alcuni spezzoni video del Maggio di Accettura e poi la parola è stata affidata ad Emanuele Sileo che ha stuzzicato la curiosità di una platea colta ed interessata raccontando aneddoti e particolarità dei culti arborei della Basilicata. Stimolato dalle domande del pubblico il portavoce di Al Parco ha spiegato le origini pagane dei Maggi lucani e di come queste si siano mescolate negli anni con la tradizione religiosa cristiana che ha garantito il perpetuarsi del rito.
Si è poi parlato del Rumit e della video istallazione “Alberi” del regista Frammartino che ha portato alla ribalta mondiale la maschera tipica del Carnevale di Satriano di Lucania.
La platea romana ha potuto conoscere così il rito della vestizione e del vagabondaggio solitario e silente del Rumit e l'esperienza della “Foresta che cammina” andata in scena per la prima volta quest'anno. Emanuele ha spiegato infatti come i giovani satrianesi abbiano recuperato la tradizione del Carnevale e del Rumit per dare vita ad un evento del tutto nuovo dal forte carattere ecologista che ha portato, lo scorso 1 Marzo, una foresta vivente costituita da oltre 100 Rumit, animata da Folletti e altre figure dei boschi, a sfilare per le strade di Satriano fino ad occupare simbolicamente una piazza.
Grande la fascinazione della platea per l'evento con sorpresa per le foto del carnevale sotto la neve “Lo fate anche con il cattivo tempo?” e qualche perplessità lucana DOC “Ma come, li avete chiamati folletti e non munaciedd (lo spiritello dispettoso con le sembianze di un bambino e l'abito da monaco tipico dell'immaginario contadino lucano)?”
Tanta la soddisfazione espressa da Sileo per l'incontro che è stato “l'occasione per stabilire un legame con la comunità lucana di Roma, un'esperienza che andrebbe sicuramente ripetuta e sostenuta dalla Regione”, e anche “un'opportunità per la rivista Al Parco di farsi conoscere fuori dai confini della Basilicata”.
Emanuele Sileo e tutta la redazione di Al Parco ringraziano l'associazione lucani di Roma per l'ospitalità.
Potete trovare altre immagini dell'incontro sulla fotogallery "Miti e riti del maggio in Basilicata: una tradizione ancestrale".