Dopo il lungo tour estivo, la carovana de Gli Amarimai, il gruppo di musica popolare della Val d’Agri, si appresta ad affrontare un autunno dedicato alla preparazione di due album. Il primo riguarda la prosecuzione del precedente “Il Circo della Musica Popolare”, che sarà in uscita nel mese di maggio del prossimo anno.
Il secondo, invece, ricalca un sentimento intimo e profondo, quale la devozione alla Madonna di Viggiano, che Gli Amarimai, “viggianesi doc”, sentivano in dovere di esprimere artisticamente. Una ricerca etnomusicale che vedrà la sua uscita nel mese di settembre 2017.
Abbiamo intervistato a tal proposito il leader del gruppo de Gli Amarimai, Giovanni Romagnano.
D. Cosa ricorderete di più di questo tour 2016?
R. Sicuramente porteremo vivo il ricordo della gente che ha affollato le piazze durante i nostri concerti: ogni serata è stata un bagno di folla e questo ci riempie di emozione.
D. Quale sarà il tema del prossimo album?
R. “Il Circo della Musica Popolare 2” sarà una sorta di viaggio di ritorno in Basilicata, dopo le lunghe escursioni artistiche fatte nelle tradizioni musicali delle altre regioni del Sud Italia; quindi si torna musicalmente in Basilicata, non perché ce ne fossimo allontanati, ma perché semplicemente questo nuovo cd sarà dedicato esclusivamente a brani lucani.
D. Mentre l’altro cd è dedicato alla Madonna di Viggiano.
R. Sì, ci sentivamo in dovere di dedicare un cd alla Madonna, anche in quanto viggianesi di origine. Questo lavoro sarà realizzato anche con una serie di collaborazioni artistiche con altri musicisti e cantanti emergenti della musica popolare meridionale: conterrà 9 brani, di cui 4 tradizionali, 4 riarrangiati con contaminazioni afro-cubane, e uno composto appositamente da noi.
D. Qual è il vostro sogno nel cassetto?
R. L’affetto e il seguito che stiamo ottenendo dal pubblico lucano e non, ci stimola molto a continuare a lavorare con dedizione alla ricerca musicale, ai nuovi arrangiamenti e anche ai nuovi componimenti. Il sogno, e quindi anche l’obiettivo, è di affiancarci un giorno (perché no?) ai nomi storici della musica popolare lucana.
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