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Le Alghe rosse della diga del Pertusillo

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Questa rubrica nasce con lo scopo di dare voce alle associazioni ambientaliste che operano sul territorio. Il titolo della rubrica è indicativo di quello che vogliamo raccontare: la condizione del Parco. Qual è lo stato di salute dell’area protetta?


Le alghe rosse della diga del Pertusillo
Nelle scorse settimane le acque della diga del Pertusillo si sono colorate di rosso. Il pensiero è andato immediatamente ai pozzi petroliferi e alla triste possibilità che quella macchia fosse causata dal petrolio. Le analisi sui campioni di acqua effettuate dall’Arpab e da altri studi privati hanno avuto tutte lo stesso esito: a colorare l’acqua di rosso è stata l’alga cornuta (Ceratium Hirundinella). Scampato pericolo? Non proprio, restano ancora molti dubbi sulle cause che hanno scatenato questo insolito fenomeno: possibile attribuirle solo ad una particolare condizione climatica che ha interessato la diga? Siamo sicuri che non ci sia lo zampino dell’uomo?

 

Pozzi Petroliferi, nuove autorizzazione regionali nel Parco dell’Appennino Lucano

La OLA (Organizzazione Lucana Ambientalista) dopo aver appreso sul BUR n.22 dell’1 giugno 2010, dell’autorizzazione all’ENI SpA – ai sensi del R. D. n.3287 del 1923 – per lavori di allestimento definitivo e produzione di due pozzi petroliferi denominati Monte Enoc 1 (ME1), nel Comune di Viggiano all’interno del perimetro del Parco dell’ Appennino Lucano, e Cerro Falcone 1 (CF1) nel Comune di Calvello ai confini dello stesso, chiedeva di conoscere dal Commissario del Parco se << l’ente gestore dell’area protetta abbia rilasciato il proprio parere previsto dalle misure di salvaguardia del parco ed in caso negativo se egli non ritenga intervenire per chiedere al Ministero dell’Ambiente di prendere provvedimenti per il rispetto della legalità>>.
Domenico Totaro, commissario del Parco, in risposta alla segnalazione della Ola, in una nota sul sito ufficiale dell’Ente, << riafferma l’assoluta sensibilità ed attenzione alle sollecitazioni sul monitoraggio delle attività di trivellazione all’interno del perimetro del Parco. Nessun nulla-osta è stato richiesto all’Ente circa il pozzo  Monte Enoc 1 di Viggiano (l’altro pozzo, infatti, non rientra nel Parco). In ogni caso ha dato mandato agli uffici dell’Ente di far verificare il rispetto di quanto previsto dal Decreto istitutivo del Parco in materia di “messa in produzione” di pozzi petroliferi>>. Il Commissario assicura che << una volta acquisiti i dati richiesti, verranno prontamente forniti tutti gli elementi necessari a chiarire la questione sollevata>>.

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