E' quanto hanno comunicato le organizzazioni sindacali, ''stigmatizzando la scelta del direttore generale, Dario Rizzi, di aver consegnato al presidente De Filippo e al prefetto di Potenza il piano aziendale senza ritenere opportuno avvisare nessuna controparte''.
Non sembra dunque di breve conclusione la vicenda della casa di cura privata che offre servizi per l’azienda sanitaria e che si trova in una difficile situazione economica con debiti che ammontano a circa 300 milioni di euro.
Lunedì era previsto un incontro in Regione con i vertici dell’azienda ma nessun rappresentante si è presentato e così i 420 dipendenti hanno ripreso il presidio davanti alla struttura dell'azienda che da mesi è in ritardo con il pagamento degli stipendi al lavoratori ed è in credito con numerose ditte esterne che minacciano di sospendere le forniture.
Ricordiamo che il “Don Uva” di Potenza fondato nel 1954, conta attualmente 514 posti letto suddivisi tra Unità Azheimer, Centri di Riabilitazione Intensiva e Estensiva, Centro Diurno Polivalete, Residenze Sanitarie e Centro Socio Sanitario di Riabilitazione.