Il 23 marzo 2012 Liberascienza ha organizzato il convegno Cultura e sviluppo: un dibattito aperto. Da esso, con il contributo di quanti vi hanno partecipato, sono scaturite cinque proposte concrete sul ruolo della Cultura quale fattore determinante per il consolidamento di una sfera pubblica democratica, per la crescita reale e per una concreta rinascita civile e sociale.
Il manifesto di Liberascienza
Cinque proposte concrete sul ruolo della cultura
La Cultura deve tornare prepotentemente al centro dell’azione del governo della Regione Basilicata e delle sue Province, non può più essere appannaggio di un solo assessorato con un ruolo di rappresentanza. Le strategie e le scelte operative devono essere condivise anche da altri assessorati, in particolare da quelli delle Attività Produttive e dell’Ambiente. È auspicabile che gli assessorati di Province e Regione si integrino e dialoghino, in modo trasversale e verticale, su queste prospettive: al pari della gestione dei beni fondamentali, ogni intervento va pensato come un tutto unico. È una priorità assoluta, perché il futuro discende da qui: dalla capacità di elaborare strumenti migliori di comprensione e di analisi, quelli che poi consentono di operare con cognizione di causa in ogni ambito.
In quest’ottica, Liberascienza propone cinque idee concrete e immediatamente realizzabili:
1. Legge sulla Cultura: stop alla discrezionalita’ politica nella elargizione dei contributi
La Legge Regionale sulla Cultura in vigore è ormai obsoleta. Il nuovo disegno di legge attualmente in discussione in IV Commissione non sradica di fatto la strisciante discrezionalità politica nella elargizione del contributo pubblico per attività di carattere culturale.
Proposte:
- rendere autonomia all’organismo di valutazione delle iniziative e di programmazione culturale, conferendo ad esso libertà d'azione nella pianificazione e verifica sul medio/lungo periodo, sganciandolo di fatto dalle miopi e frammentate pressioni politico/clientelari a breve scadenza;
- evidenziare esplicitamente, all'interno della Legge, gli strumenti per la verifica delle politiche culturali, sviluppare indicatori qualitativi e quantitativi che misurino l’effettivo valore della produzione culturale e dell'economia creativa in modo continuativo ed efficace.
2. Coinvolgimento dell’Universita’
È necessario che l'Università degli Studi della Basilicata venga maggiormente coinvolta e si lasci maggiormente coinvolgere nelle politiche di indirizzo culturale della Regione.
Proposte:
- inserire di diritto l’Università nell’Osservatorio previsto dal disegno di Legge sulla Cultura;
- concedere accesso e spazio alle associazioni culturali all'interno dell'Università stessa;
- strutturare in modo più organico e divulgativo, da parte dei ricercatori, giornate di sensibilizzazione ai temi della scienza e delle discipline umanistiche quale punto di partenza imprescindibile per una sua maggiore incisività sul territorio e quale strumento di sensibilizzazione sociale e imprenditoriale ai temi della ricerca e della cultura.
3. Turismo culturale
Per valorizzare al meglio gli scenari naturalistici a nostra disposizione è necessario cambiare radicalmente le dinamiche che regolano la produzione di spettacoli a target turistico; allo stesso modo è necessario ridurre drasticamente l'annoso problema della scarsa fruibilità dei beni storico-artistici e archeologici della Regione.
Proposte:
- giustificare l’investimento pubblico nella produzione di spettacoli sulla base della qualità del prodotto, della sua esportabilità, replicabilità e possibilità di collegamento a un brand regionale che possa essere attrattivo per investimenti privati, sganciando tale attività dall’esclusivo meccanismo dei finanziamenti (anche europei) a fondo perduto, fin qui dimostratosi di scarso impatto turistico, di sviluppo e occupazionale;
- rendere maggiormente fruibile il patrimonio artistico, archeologico, architettonico della Regione attraverso un piano ragionato di valorizzazione dei siti di interesse, con giornate di apertura mensili appositamente dedicate e adeguatamente pubblicizzate, che superino le attuali difficoltà strutturali, soprattutto di personale dedicato;
- inserire, data la disponibilità immediata di idonee e suggestive location, la nostra Regione nel Circuito Operistico Nazionale, in quello dei Musical e del Balletto.
4. Costituente della cultura, comunicazione
Si rende necessaria una Costituente della Cultura quale comunità permanente di confronto sulle pratiche dell'innovazione e dello sviluppo culturale.
Proposte:
- istituire ufficialmente l'organo sopra citato con la finalità di: diffondere best practice sull’innovazione, trasmettere know-how, realizzare un percorso competitivo e complementare per gli operatori di cultura attraverso modalità snelle ed efficaci, oltre che efficienti;
- realizzare un nuovo sistema sinergico nella triangolazione Associazioni - Enti locali - Impresa privata;
- attuare una comunicazione integrata dell’offerta culturale del territorio regionale mediante un unico portale web di facile consultazione.
5. Fondi derivanti dalle royalties per le infrastrutture del sapere
Investire in cultura significa innanzitutto investire in conoscenza. Ampliare il target sociale che accede alla cultura, crea nuovi e rinnovabili valori. Indirizziamo una parte cospicua delle royalties del petrolio per un investimento di medio/lungo periodo sulle infrastrutture del sapere.
Proposte:
- destinare fondi per la rivitalizzazione di spazi strategici, quali biblioteche o similari, per renderli veri centri pulsanti del sapere agevolando la fruizione di testi e libri, l'accesso a strumenti multimediali, la possibilità di dialogo e confronto integrando, con approcci innovativi, tali servizi nella routine della vita quotidiana;
- fornire a tutti i cittadini residenti in Basilicata una “Bonus Card Cultura” da spendere esclusivamente per attività di tipo culturale (cinema, teatro, musica, arte, libri, etc.), in accordo con gli operatori privati e pubblici operanti sul territorio. La cultura è il vero carburante di cui si evidenzia una urgente necessità.
Matera 2019: Citta’della Cultura
La candidatura di Matera a Città della Cultura 2019 è fortemente sostenuta da Liberascienza e da quanti sosterranno questo Manifesto. La Capitale della Cultura deve però essere espressione di un territorio che ha compiuto seri e concreti passi nella direzione indicata dai cinque punti prima esposti. Considerare la candidatura di Matera solo come elemento di marketing territoriale, per calamitare (eventuali) finanziamenti pubblici di natura nazionale o europea, è controproducente. Lo stesso percorso di candidatura, in tutte le sue accezioni e già da ora, deve essere da stimolo al raggiungimento di un traguardo culturale per l'intera Regione.
Un percorso che inizia con questi cinque, semplici, passi.
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·Leggi l'editoriale di Leporace, il direttore del Quotidiano: La costituente della Cultura