Nella nostra regione, a partire dagli inizi del 1900, si è cercato di invasare i fiumi più importanti per farli convogliare in grandi dighe artificiali. Il Pertusillo, il lago di Monte Cotugno come quello di San Giuliano e della Camastra sono gli esempi più riusciti di come a volte la mano dell’uomo va di pari passo con la natura. Nel corso di qualche decennio dalla loro realizzazione infatti, questi invasi sono diventati l’habitat ideale per centinaia di specie di volatili, stanziali e migratori, per pesci, rettili e mammiferi. Un ecosistema completo si è evoluto in relazione alla caratteristiche dei vari territori. Ma se la nostra terra generosa ci ha donato tanta ricchezza allo stesso modo ci richiama a comportamenti giusti e leali per la tutela e la salvaguardia delle “giganti gocce preziose” dateci in prestito dalle generazioni future. In questo numero vi raccontiamo dei più importanti laghi lucani, posti incantevoli ma ancora poco conosciuti dove poter rilassare i sensi al ritmo primordiale della vita. Prima di chiudere un esempio dall’estero: mentre il Giappone ogni anno rivendica il diritto di uccidere migliaia di balena a “scopo scientifico” mettendo a rischio l’esistenza della specie in altre parti del mondo hanno investito sul turismo del “Whale wacthing”, trasformando le navi da pesca in battelli per turisti, con il risultato di aver aumentato il giro di affari, scongiurato l’estinzione dei mammiferi giganti e garantito un’entrata economica stabile. Allo stesso modo dobbiamo capire che il futuro, non guardiamo a domani, non è nel petrolio che prima o poi finirà per sempre. Il riscaldamento globale porterà ad avere sempre maggiori difficoltà nell’accesso all’acqua potabile. I cambiamenti climatici sono all’ordine del giorno. La desertificazione avanza. Ma se senza carburante si può vivere, senza acqua non si può sopravvivere. E la Basilicata ha tanta acqua, da difendere e valorizzare …