"Venivano a grandi salti , e urlavano come animali inferociti , esaltandosi delle loro stesse grida . Erano le maschere contadine . Portavano in mano delle pelli di pecora secche arrotolate come bastoni , e le bandivano minacciosi , e battevano con esse sulla schiena e sul capo tutti quelli che non si scansavano in tempo"
Così Carlo Levi descriveva il carnevale di Aliano nel suo "Cristo si è fermato ad Eboli".
Come si evince da queste parole, quello di Aliano è sicuramente uno dei carnevali dei più antichi ed originali della Basilicata e con le altre feste regionali condivide la chiara origine contadina.
Le caratteristiche "maschere cornute" sono infatti grottesche e diaboliche figure animali. Vestite di mutandoni con finimenti di muli e cavalli appesi, sono addobbate con fasce di cuoio con campanelli ed attrezzi e cinturoni di crine di cavallo. Hanno il volto coperto da un orrenda maschera fatta di argilla e cartapesta con un grosso naso e grandi corna. Sulla testa portano penne di gallo sistemate a mo di capelli, ed in mano pelli di pecora rinsecchite ed arrotolate. Si tratta del ciuccigno, una sorta di bastone molle col quale colpiscono sulla schiena chi intralcia il corteo.
Il carnevale delle maschere cornute si tiene solitamente la domenica di carnevale ed il martedì grasso.