L'intervista agli ideatori del progetto, i fotografi pugliesi Roberto e Antonio Tartaglione
Tutte le foto presenti nell'articolo sono di @Antonio e Roberto Tartaglione
Rendere visibile la ricchezza visiva delle antiche maschere della Basilicata, rendendole fruibili all’immenso pubblico della rete.
E' questo il progetto, già avviato, di Roberto ed Antonio Tartaglione, fotografi pugliesi dalla decennale esperienza e titolari dell'omonimo studio fotografico in via San Tommaso d'Aquino a Bari.
La raccolta dedicata alle maschere lucane, che rientra in un più vasto progetto di costruzione di un archivio fotografico delle tradizioni di Puglia e Basilicata, è in parte già online e può essere ammirata sulle pagine del blog fotografiainpuglia.org.
Abbiamo parlato con Roberto ed Antonio per saperne di più e conoscere anche le loro impressioni rispetto alla tradizione del carnevale lucano.
Parlateci del progetto. Come è nata l'idea di un catalogo delle maschere lucane?
Da qualche anno stiamo seguendo i principali eventi legati al nostro territorio, perché riteniamo che per il futuro sarà probabilmente l’Archivio Fotografico Digitale inteso in una forma moderna ad assicurare una qualche forma di sopravvivenza economica al fotografo. Infatti noi nasciamo come fotografi commerciali, dedicati soprattutto all’arredamento, l’architettura, still-life e “corporate” (che include il ritratto posato), e tuttora operiamo in questi ambiti. Tuttavia il mondo della fotografia professionale è cambiato radicalmente negli ultimi 10 anni e la “foto su commissione” intesa nel senso classica ormai diventa sempre più rara. Da queste considerazioni siamo partiti per diversificare la nostra produzione fotografica in direzioni diverse da quelle che tradizionalmente abbiamo seguito nel corso degli ultimi 30 anni. Qualche anno fa abbiamo deciso di investire in progetti a lunga scadenza. Uno di questi è la partecipazione all’Archivio Imagitaly il primo archivio dedicato esclusivamente all’Italia, come referenti per Puglia e Basilicata. Abbiamo anche iniziato a creare reportage specifici su luoghi e/o eventi che ci interessavano personalmente e che ritenevamo potessero interessare il mondo dell’editoria.
In ordine da sinistra: Orso e Carabinieri, Teana; Mucche e Tori, Tricarico; Domino, Lavello; Maschere Cornute, Carnevale di Aliano; “Carnevale”, Carnevale di Cirigliano
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Perché proprio le maschere della Basilicata?
La Basilicata è da tempo una regione che ci affascina per il suo territorio e per la sopravvivenza di riti arcaici.
Paradossalmente proprio in un momento di massima esplosione del numero di fotografie scattate e di affollamento sulla rete ci siamo resi conto che le foto sono tante, ma spesso coprono solo alcuni momenti delle varie manifestazioni, magari quelli tecnicamente meno impegnativi. Spesso la modernizzazione degli eventi li rende “bastardi” anche se visivamente ed antropologicamente comunque interessanti.
Inoltre mancano criteri generali di raccolta delle informazioni e delle foto e spesso la bassa risoluzione delle foto le confina ad utilizzi esclusivamente “ludici”.
Quindi abbiamo deciso di realizzare questa serie su fondo bianco per rendere evidente il nostro intento di ricerca e catalogazione delle maschere, sottraendole al loro contesto naturale per farle diventare veri e propri ritratti posati.
La maschera lucana più interessante da fotografare?
Sicuramente le maschere cornute di Aliano sono le più stimolanti dal punto di vista formale, per la presenza delle grandi corna e dei colori accesi. Inoltre ad Aliano abbiamo anche avuto la fortuna di conoscere il Sig. Pasquale (detto “zio” Pasquale) ed ascoltare affascinati i suoi racconti di infanzia.
Aliano - 4 Marzo 2014
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Tricarico -17 gennaio 2014
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In effetti sul vostro blog oltre ai ritratti posati si possono ammirare anche scatti “live” di alcune feste carnascialesche della Basilicata. A quali avete avuto modo di partecipare?
Abbiamo seguito per tre anni i Campanacci di San Mauro Forte, per due anni la celebrazione di Sant’Antonio Abate a Tricarico e quest’anno, per la prima volta, il martedì grasso di Aliano e la “Foresta che cammina” a Satriano di Lucania.
Raccontateci le vostre impressioni..
L'aspetto più interessante è come queste feste riescano a coinvolgere tutta la cittadinanza a partire dai giovani per creare una continuità con il passato e conservare un forte senso di appartenenza alla comunità locale.
In questo aiutati dalla volontà da parte delle amministrazioni o autorità locali di mantenere vive le tradizioni o (perché no ?) di crearne di nuove.
Citiamo due casi interessanti: ad Aliano è proprio il Parroco, Don Pierino DiLenge, ad organizzare la sfilata del martedì grasso e ad ospitare nella Chiesa di San Giacomo Maggiore i preparativi e la vestizione delle maschere.
A Colobraro il giovane Sindaco Andrea Bernardo ha saputo creare negli ultimi anni un evento teatrale che ha coinvolto tutta la cittadinanza e sfatato l’alone di “Jella” che ha sempre circondato il paese.
E dell'esperimento della “Foresta che cammina” di Satriano di Lucania, che quest'anno era alla sua prima edizione, cosa ne pensate?
Foresta che cammina 2014, Satriano di Lucania
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I “romiti” di Satriano erano già molto conosciuti tra le maschere lucane e la manifestazione della Foresta che Cammina è stata davvero suggestiva. Il rito arboreo di Satriano è davvero particolare per il senso di fusione con la natura che si ricava da quella esperienza.
Peccato solo non essere riusciti a riprendere le stesse persone con e senza maschera ma era un po’ complicato togliere la maschera formata da veri rami e foglie!
Sarà per l'anno prossimo!
Link utili:
http://fotografiainpuglia.wordpress.com
http://www.tartaglione.com