Rivello - Era il 1870 quando il Giuseppe Bellinfante, dopo aver bonificato un terreno, decise di farsi calare in quella buca che era subito sembrata molto profonda. Con strumenti rudimentali scese per 15 metri, buttò pietre ad ogni lato senza toccare pareti e solo dopo molti secondi sentì il tonfo delle stesse al contatto con la base della grotta. Ipotizzò che il percorso dell’antro potesse svilupparsi per tutta la montagna del Coccovello fino a raggiungere il mare. Attrezzato con 200 litri di pittura rossa la riversò nell’inghiottitoio … ebbene dopo sette ore uscì nel mare di Acquafredda. Da allora le ricerche sono continuate e hanno dato definitiva conferma del collegamento con la meravigliosa Grotta del Dragone, situata a pochi metri dal mare e esplorata per circa 3 chilometri. L’Inghiottitoio del Patricello è il principale punto d’assorbimento dalla piana omonima. L’entrata si affronta superando un pozzo di circa 8 metri, le esplorazioni si sono spinte per circa 200 metri fino a un sifone che ostruisce il passaggio. In questi giorni un gruppo di speleologi sta cercando di superare l’ostacolo per raggiungere finalmente il mare attraversando la montagna del Coccovello.