Era il 1991 quando l’allora presidente dell’Apt, ora sindaco di Muro Lucano, Gerardo Mariani, collaborando con il prof. Clemente Esposito, attuale presidente del Centro Speleologo Meridionale e massimo esperto del sottosuolo Napoletano, partendo dall’ipotesi che il territorio carsico attorno Muro Lucano potesse ospitare grotte di notevole interesse naturalistico e scientifico, decise di avviare una ricerca avventurosa tra i vari inghiottitoi già conosciuti ai contadini.
Mariani ammette <<fummo fortunati>> nell’individuare una grotta nel bosco di Montagna Grande che presentava concrezioni vive. Le ricerche proseguirono con Alberto Altigondi che per due mesi ispezionò l’antro prima che le indagini fossero affidate al Gruppo Speleo-Paletnologico “Gaetano Chierici” di Reggio-Emilia che nel corso di diverse spedizioni rilevò 1200 metri di grotte tra stalagmiti e stalattiti con un’età stimata in 3 milioni di anni. Recentemente ci si è spinti fino a 1800 metri nel cuore della montagna. Nel 1994 venne esplorata una seconda grotta (Vucculi II) di pari importanza e poco distante dalla prima. Dal 1996 il gruppo “Speleo Statte” ha proseguito il lavoro di ricerca con continuità. Dopo una spedizione italo-cubana del 2007, l’anno successivo è nato lo Speleo Club Marmo –Platano. Il nome “Vucculi” deriva dal dialetto Murese e rappresenta la botola per entrare nelle cantine private. Ad oggi un progetto per la turisticizzazione dei Vucculi è stato inoltrato dal Comune alla Regione Basilicata. <<Realizzare un possibile percorso aperto al pubblico è problema da affrontare e risolvere con la ecologica correttezza che dovrà ispirare ogni intervento sui capolavori della natura>>.