Diario di viaggio di John, giovane inglese conosciuto all'aeroporto di Barcellona
Riassunto capitoli precedenti
Dopo aver visitato Firenze e Roma John è a Napoli. Siamo a fine giugno e mentre guarda la partita dei mondiali Inghilterra-Germania in un bar pieno di tedeschi decide di prendere il primo aereo che parte se l'Inghilterra vince e il primo treno se perde. Viene annullato il goal a Lampard... John prende il treno e si ritrova a Pignola dove conosce Francesca. Fotografano insieme gli uccelli dell'oasi del WWF. Prima del tramonto vanno al santuario di Monteforte ad Abriola. Mentre osservano il sole scomparire dietro un crinale Francesca all'improvviso gli chiede …
Capitolo III
E Francesca all'improvviso mi chiede: << ti piacerebbe volare?>>. Non capisco cosa voglia dire, siamo seduti su un muretto con un dirupo sotto! Io le rispondo che adoro prendere l'aereo e la possibilità di cambiare nazione, cultura, lingua, birra in poche ore grazie alla velocità con cui si viaggia. << Sì, mi piacerebbe volare ma per andare dove?>>. Mi risponde che è una sorpresa. Andiamo a mangiare una pizza al Family Park vicino il lago Pantano. Non riesco a distogliere lo sguardo dai suoi occhi di ghiaccio, osservo i movimenti della sua bocca mentre parla e il cervello mi si paralizza. Senza rendermene conto mi porta “gentilmente” a dormire in un albergo della zona. Passerà lei l'indomani mattina per andare a volare...
La notte riesco solo a pensare a lei. L'alba sembra non arrivare mai. Faccio colazione con pane, frittata di peperoni (uah!) e vino rosso. Francesca arriva alle 8.00. Le chiedo di dirmi dove stiamo andando (in realtà non me frega niente, l'importante è stare con lei, sono cotto ormai!) ma fa la misteriosa, mi dice di avere pazienza. Dopo un'oretta di macchina arriviamo a Castelmezzano, un paesino incastonato tra le rocce. Lasciamo la macchina e camminiamo fino ad arrivare in cima il monte che sovrasta il paese. Finalmente capisco cosa intendeva! C'è un filo di acciaio che arriva dall'altra parte della valle e ci sono dei pazzi che si lanciano nel vuoto! Non credo ai miei occhi, devo provare, e poi c'è lei che mi guarda fisso fisso, non posso deluderla. Mi imbracano...o Dio sono partito... la velocità aumenta... l'occhio si perde tra gli alberi 400 metri sotto di me... allargo le braccia ... urlo di gioia... sto vooooolaaaaaando ...
To be continued...