La mostra è un interessante assemblaggio di grandi immagini del noto fotoreporter, scattate nel corso dei suoi undici viaggi in Afghanistan, compiuti tra il 1977 e il 2012, per documentare “una guerra che non è guerra”, che non parla il linguaggio delle armi, che non ha odore di polvere da sparo, ma è una guerra quotidiana che si combatte per le strade, nelle case, negli ospedali.
Sono, quelle del Martinis, le immagini di un Afghanistan che l’Occidente non conosce o, piuttosto, ignora ritenendo che un’alternativa alle atrocità della guerra non vi possa essere.
La guerra, come si evince da queste, solo apparentemente silenziose, foto non riesce ad imprigionare la libertà di ragazzi che “nuotano”, con spiccata fantasia, in una piscina arida e con lo sfondo riempito da un minaccioso carro armato.
La guerra non può, e non deve mai, in ogni angolo del mondo, negare il sorriso a ragazze orfane, un sorriso che diventa speranza per un futuro da immaginare sicuramente migliore. La guerra non può, nonostante i danni arrecati, frustrare la fiducia che si può rinascere.
Le foto di Romano Martinis raccontano ciò che sfugge o si nasconde; testimoniano, attraverso gli afgani, al di là delle ragioni geopolitiche e dell’ingranaggio economico, un Afghanistan coraggioso, un Afghanistan che continua, nonostante tutto, a convivere con una guerra che, da oltre trent’anni, senza alcun rumore e priva dell’attenzione mediatica, serpeggia quotidianamente nelle città di Kabul, nei vicoli di Herat, tra le macerie di Farah
La mostra è patrocinata e sostenuta dal Comune e dalla Pro Loco di Castronuovo Sant’Andrea e potrà essere visitata fino alle ore 23:00 del 23 settembre. In contemporanea, sono aperte le mostre dedicate a Raoul Dufy e Arnoldo Ciarrocchi. L’ingresso è gratuito.
MIG Museo Internazionale della Grafica - Biblioteca Comunale “Alessandro Appella”
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