Credere e sostenere un progetto senza ottenere in cambio un ritorno economico diretto. Ha scelto il crowdfunding Paola Sinisgalli, giovane creativa della Grande Mela di origini lucane, per realizzare e dirigere il suo cortometraggio Without. La storia, ambientata a Vaglio nell’estate prossima, porrà al centro l’accoglienza, la partecipazione e la voglia di riscatto della gente lucana, in una fotografia atemporale della Basilicata.
Paola partiamo dalla raccolta fondi: 18.524 dollari in 60 giorni è un bel risultato. Perché hai pensato al crowdfunding per Without?
In America il crowdfunding è un metodo comune per ottenere un finanziamento. Sapendo che la comunità italiana in America è enorme, ero convinta che saremmo riusciti a raccogliere i fondi con facilità. Mi sbagliavo. I fondi ci sono pervenuti da amici, da parenti e da perfetti sconosciuti residenti per la maggior parte in Italia e in Europa, qui potete trovare tutta la campagna: https://www.kickstarter.com/projects/493352797/without-short-film Oltre ad aver attivato questo meccanismo, ovvero unire le persone al tuo progetto, il crowdfunding avvicina le persone che credono in te come persona. La raccolta fondi è stata una montagna russa carica di emozioni. Ad ogni donazione arrivava un’ondata d’amore. Non lo dimenticherò mai, spero di riuscire a ricambiare tutto in un futuro non troppo lontano. Dopo la campagna, abbiamo aperto un mini progetto di raccolta fondi su un sito italiano http://www.kapipal.com/without, e qualcuno ancora ci aiuta!
Girerai l’estate prossima a Vaglio. Quale Basilicata racconterai e farai conoscere?
A Vaglio voglio girare qualche scena perché è uno dei paesi più accoglienti in cui siamo capitati. Si sono fatti in quattro per aiutarci e gliene sarò sempre riconoscente. Questo paese non solo ci ha aiutato a cercare le location giuste, alcune figure chiave che saranno parte del team e del cast Without, ma si è reso disponibile a utilizzare risorse interne, il tutto in cambio di nulla di concreto. Mi piacerebbe che il cortometraggio raccontasse della partecipazione (nel senso più umano della parola) che c’è tra la gente lucana.
Presentando Without hai detto di voler restituire la foto di un uomo attraverso la prossimità e il distacco umano. Dicci di più.
Vorrei che il cortometraggio lasciasse una fotografia atemporale della Basilicata. La trama si basa su una storia vera che mi venne raccontata durante un viaggio in Costa Rica. La vicenda si concentra sulla solitudine e la disperazione di un uomo di terza età, di nome Vincenzo. Una vita che sembra destinata al declino e a precipitare nell’oblio; ma quando tutto sembra perduto, ci accorgiamo che la speranza di riscatto c'è e ci deve essere. Infatti, la perdita di qualcosa d’importante e la tendenza involontaria ad affossarsi ancora di più nel proprio sconforto, può portare alla forma più pura di salvezza.
Nel tuo team c’è un arpista viggianese: Vincenzo Zitello. Come mai questa scelta?
È una delle storie più assurde che coinvolgono il lavoro di pre-produzione di Without. Durante l’estate dei miei 17 anni sono andata in giro per tutta la Lucania con una macchinetta fotografica che faceva anche video. Decisi di riprendere ogni singola cosa che destava la mia attenzione. Una sera l’anno scorso, ero a casa a New York e ho tirato fuori il portatile di quando ero al liceo. Nell’eseguire un’operazione di trasferimento da panico-da-obsolescenza-tech ho guardato tutti i filmati, tra questi un concerto d’arpa a cui i miei mi avevano trascinato in una notte d’agosto del 2004. L’inquadratura mostra un uomo seduto tra due arpe posizionate quasi a 45 gradi dal suo baricentro: sembrava un’enorme farfalla le cui ali emettevano musica ad ogni movimento di mano… e che musica! Una melodia sublime, capii che ero ossessionata. Cercai su Google “paese arpa lucania” e uscì subito “Viggiano”. Scrissi a Vincenzo, quella musica paradisiaca rifletteva la sua persona e, senza saperlo, la ricerca della colonna sonora di Without era iniziata 10 anni prima.
Matera è la Capitale Europea della Cultura per il 2019. Quali vantaggi potrà trarre la Città dei Sassi?
L’effetto di un evento importante come il turismo cosmopolita su Matera andrebbe messo a frutto da tutta la Basilicata per far conoscere le proprie bellezze al resto dell’Europa e non solo. La Lucania è uno scrigno colmo di topazi, diamanti e altre pietre preziose. Se si potesse aprire con gentilezza, con la chiave giusta, senza forzarlo, per poi esporre le sue ricchezze con cura, in modo che tutti le vedano con amore e rispetto (senza deturparle o rubarle), raggiungeremmo un gran risultato, non sono a livello economico ma a livello sociale e culturale.
Vivi a New York da diversi anni. Pensi che la Grande Mela offra più opportunità lavorative ai giovani?
Se il “più” si riferisce ad un confronto con l’Italia rispondo di sì. La città si muove con un’energia propria che sussiste anche senza te. Se io non sono attiva e mi rendo conto che tutto attorno a me lo è, se non mi muovo anche io, so per certo che rimarrò indietro. Questo meccanismo ti spinge a trovarti in situazioni che non avresti mai immaginato e queste situazioni andrebbero definite opportunità. Col tempo mi sono accorta che di lavoro ce n’è tanto ma devi darti tanto da fare per cercarlo, afferrarlo e tenerlo; per crescere insieme al tuo lavoro e far crescere quello che hai seminato. Se ti dai veramente da fare, in questo momento, puoi farcela.
Una definizione di creatività?
La creatività è un’intuizione che porta alla creazione di qualcosa di utile o originale comprensibile e percepito con un sentimento di meraviglia.