E' in programma un convegno, accompagnato da una mostra fotografica con foto d'epoca, dal titolo "Lo sfruttamento degli idrocarburi in Val d'Agri: storia ed attualità" per mettere a confronto il diverso impatto tra quella esperienza e quella attuale.
In questo contesto sarà proposta un'ipotesi di sfruttamento dell'energia geotermica (considerate le buone possibilità dell'area) nonchè la possibilità di realizzare un "Percorso tra i pozzi realizzati dall'ENI" nell'ambito di un progetto di Geoturismo (il turismo a tema geologico per poter coniugare la scienza ed il divertimento) con i seguenti obiettivi:
- divulgazione della terra attraverso l'esperienza diretta, viaggi ed escursioni;
- valorizzazione del paesaggio, in particolare dei luoghi di rilevanza geologica, nel contesto di un turismo ecosostenibile che coniughi sviluppo con la difesa dell'ambiente.
La Pro Loco Tramutola aderisce all'iniziativa "M'illumino di meno"
Contesto territoriale
Ci sono pochi luoghi, nel nostro paese e non solo, in cui per una serie di situazioni geologiche e/o antropiche vi è nello spazio di poche centinaia di metri una rappresentazione di ciò che negli ultimi due secoli ha rappresentato la base per lo sviluppo della società moderna, vale a dire le fonti energetiche.
All'inizio del secolo lo sviluppo della nascente industria italiana fu sostenuto dallo sfruttamento, soprattutto nell'Italia Settentrionale, dell'energia idroelettrica, ed anche in Italia Meridionale vi furono esperienze similari.
La centrale idroelettrica di Tramutola, costruita in uno splendido scenario ambientale nel secondo decennio del secolo scorso, sfruttando una vicina sorgente con un portata di oltre mille litri al secondo, a tutt'oggi in pieno funzionamento (è stata il punto d'arrivo della Passeggiata Ecologica 2010 e 2011), rappresenta anche sotto l'aspetto architettonico una significativa "emergenza" e per questo motivo è già inserita nei tour ENEL.
D'altra parte l'acqua è stata sempre per Tramutola elemento trainante per lo sviluppo nei secoli trascorsi, come dimostra la presenza di numerosi mulini.
Nella stessa area, negli anni '30, e successivamente negli anni '50, prima l'AGIP Mineraria e poi l'ENI trivellarono 48 pozzi, dai 200 ai 900 metri di profondità, estraendo ed utilizzando gas metano e petrolio.
Alcuni dei 48 pozzi non chiusi portano in superficie acqua mista a petrolio (caso abbastanza raro nel mondo) ed acqua calda a 32° C contenente discrete percentuali di gas.
Il percorso turistico-didattico
Il progetto vuole costruire un Percorso Turistico-didattico che, partendo da un sentiero tra i pozzi e tra le altre "emergenze" afferenti l'estrazione in quel periodo, si colleghi alla centrale idroelettrica, concludendosi in uno spazio attrezzato coperto (da rendere energeticamente autosufficiente) dove con foto d'epoca e pannelli didattici sarà illustrata l'evoluzione dello sfruttamento degli idrocarburi ed evidenziato il raffronto tra fonti rinnovabili (Energia Idroelettrica e geotermica) e non rinnovabili (idrocarburi) con una sorta di museo degli attrezzi e delle macchine d'epoca (es. turbina centrale idroelettrica).
Il recupero di un vecchio mulino posto all'ingresso del paese potrà essere un elemento simbolo che certifichi Tramutola quale Paese dell'Energia.
In questo contesto, partendo da una serie di studi condotti dall'Università della Basilicata, si potrà attivare un processo che porti allo sfruttamento di energia geotermica in questa piccola, splendida valle dei Pozzi Tramutolesi.