Partiamo alle 8:20 dalla Piazza Umberto I di Satriano. La Torre si vede, la meta si vede. E' una sensazione straordinaria uscire di casa, guardare un punto, una vetta, e dire “ora ci arrivo a piedi!”.
Noi satrianesi ce la prendiamo comoda. Sappiamo che il percorso è più breve da questa parte della valle quindi pensiamo di dare un po' di vantaggio ai titesi che puntuali alle 8:00 si sono avviati di buon passo. Che vadano belli sparati lo capiamo dalla telefonata che abbiamo con il sindaco di Tito che con l'affanno ci risponde: “siamo già partiti!”.
Noi satrianesi ce la prendiamo comoda. Troppo comoda! I titesi arriveranno almeno 15 minuti prima di noi.
Del gruppo di partenza ci sono solo 6 partecipanti spontanei: un gruppetto formato da 2 ragazzi e 2 ragazze e 2 sorelle che è un piacere e una bella sorpresa avere con noi. Poi ci sono due amiche di Avigliano e il resto sono parenti e collaboratori dell'organizzazione (la rivista Al Parco) più il sindaco Michele Miglionico.
I satrianesi stanno dormendo! In tutti i sensi. Scarsissima partecipazione, grandissima delusione.
Siamo in tutto una quindicina a cui si aggiunge una coppia strada facendo.
Dalla piazza scendiamo giù verso il comune, oltrepassiamo il fiume Melandro e ci inoltriamo nella CiasPerduta, l'itinerario ri-scoperto quando abbiamo organizzato quest'altro evento: Sand'Ropp.
Da qui il paese si vede da un punto di vista nuovo e molto suggestivo. La passeggiata prosegue, l'aria è fresca, la temperatura piacevole, un mattina perfetta per camminare!
Dalla CiasPerduta torniamo sull'asfalto attraversando il verde di Campo Dorato
Passo dopo passo
la Torre è sempre più vicina
mentre il paese si allontana.
Dopo circa un'ora incrociamo la statale 95. Giriamo a sinistra e dopo un centinaio di metri imbocchiamo l'ultimo tratto del percorso.
Da sopra si sentono i fischi e i saluti dei titesi che hanno già “preso” la Torre!
Senza fretta continuiamo l'ascesa.
La vetta è vicina e gli ultimi passi sono i più duri ma anche i più appaganti, il panorama inizia ad aprirsi e a fissarsi negli occhi!
Una volta raggiunto il crinale iniziamo a scherzare con gli amici titesi spiegando che siamo partiti più tardi per dargli un vantaggio e che loro invece, presi dalla competizione, hanno corso invece di camminare pur di arrivare prima! L'atmosfera è piacevole. C'è gente di Tito (ovviamente), di Picerno, di Potenza (due sono arrivati in bici!), di Avigliano, anche da Matera.
Felice, dell'associazione Orti del Melandro, non perde occasione per promuovere i prodotti di stagione!
La rivista Al Parco ha organizzato quest'evento per una serie di motivi: comunicare che il sito può essere aperto e che si può visitare (su prenotazione 3295320026); far vedere il restauro della Torre Normanna e spiegare l'importanza dell'area prima di tutto ai satrianesi e ai titesi che ogni giorno uscendo di casa hanno di fronte questa straordinaria montagna e la sua storia; sperimentare un percorso turistico replicabile dove mettere insieme il trekking alla visita archeologica (da Satriano: 2 ore all'andata, 1 ora di visita guidata; 1 ora circa per il ritorno: per informazioni e prenotazioni gruppi 3295320026). Considerando gli obiettivi dell'iniziativa è stato davvero gratificante ascoltare persone adulte, abitanti dei due paesi, dire: “erano 50 anni che non salivo qui sopra” oppure “non ero mai salito prima, è fantastico” o ancora “non pensavo fosse possibile entrare nella Torre” o “hanno abitato queste terre da oltre 2000 anni? Incredibile!”.
Negli scavi di sommità ci aspetta l'archeologo Michele Laurenzana
che in pochi minuti, in maniera chiara ed esauriente, ci spiega la storia di tutto il sito archeologico facendoci entrare con l'immaginazione dentro la cattedrale che fino alla metà del 1400 svettava sulla collina.
La storia del sito si “ferma” appunto intorno al 1450 quando Satrianum viene gradualmente abbandonata. Una leggenda narra di un incendio voluto dalla regina Giovanna la Pazza per vendicarsi di un torto subito da una sua damigella. In realtà, come ci spiega Michele Laurenzana, non è stata mai trovata nessuna traccia di questo incendio. Molto più probabile che la causa dell'esodo forzato sia attribuibile al terremoto, di cui si ha testimonianza storica, del 5 dicembre del 1456 che colpì tutto il regno di Napoli con una probabile magnitudo di 7.22 sulla scala Richter (in buona sostanza il terremoto più forte nel sud-Italia dell'intero millennio!).
La fonte della schermata che segue è Wikipedia:
A gruppi separati entriamo nella Torre visitando la cisterna della raccolta delle acque e il fantastico terrazzo da dove il panorama è ineguagliabile.
Nel frattempo si sperimenta l'abbraccio collettivo!
Ed ecco finalmente la foto di gruppo.
Satriano e Tito insieme per la Torre:
Mentre ci lasciamo alle spalle questo spettacolo
notiamo qualcuno che passeggia poco più in basso in direzione contraria, cosa starà cercando?
L'evento è stato realizzato a costo zero (zero euro) con il contributo volontario della rivista Al Parco e dell'archeologo Michele Laurenzana.
Il comune di Tito ha stampato i manifesti cartacei e il comune di Satriano ha messo a disposizione la navetta per il ritorno. Ci piace chiudere il resoconto con la foto di questi ragazzi di Satriano che si godono il panorama. Niente di più, niente di meno. Un'assolata domenica mattina di ottobre seduti sopra una collina. E che collina!
Segnaliamo il bel servizio di Teresa Fabbricatore, andato in onda alle 19:30 del 20 Ottobre 2013 durante il TGR Basilicata.
Qui l'approfondimento su TRM TV.
E per finire il video di Giuseppe Meola: