E' emergenza. E' necessaria una chiamata alle armi, un'analisi approfondita del fenomeno e l'individuazione di una serie di proposte per risolvere il problema: i lucani non ballano (più?)!
Ed è un tratto distintivo che unisce tutta la regione: da Potenza a Matera.
L'aspetto più curioso della vicenda è che i giovani rampanti arrivano nei locali che coraggiosamente propongono musica live o Dj Set, ma, dopo aver fatto un giretto all'interno e aver preso una consumazione, si dirigono velocemente all'esterno degli stessi a chiacchierare amabilmente rollando cartine di tabacco e accendendo sigarette con una birra o un cocktail in mano.
Mentre la musica dentro spinge dalle casse e qualche isolato/a si butta nella pista aspettando un'invasione di corpi che non arriverà la maggior parte delle persone sta fuori il locale al riparo dalla follia della danza.
Mentre i dj non ricevono quello scambio indispensabile anche per decidere che pezzo mettere dopo! Un mio amico lo ha descritto cosi:
Oh, ma questi stanno fuori
Stanno fuori mentre sparano musica
stanno fuori quando bruciano vinili
stanno fuori
accarezzano le chitarre
violentano i bassi
ballano sulle tastiere
traducono nelle trombe
impongono ritmo.
E ballano soli
evaporizzano alcol
si aggrappano alle cannucce
sostengono pilastri
cercano l’armonia
che li porti via
dalla nostalgia.
Ma poi ci sta chi è fuori per davvero
alberi fumanti che cigolano al vento delle parole
che mangiano tabacco con la scusa della prole
il matrimonio è un lontano parente
qui si accende la miccia
per sentirsi un po’ di nicchia
per capire che la serata è passata
a fumare e raccontare come è stata.
E l’armonia diventa nostalgia.
I cambiamenti culturali sono lenti ma vogliamo arrenderci a questo declino?
“A volte la follia, sembra l'unica via, per la felicità”.
Lasciamoci andare. Perdiamo il controllo della situazione qualche volta. Gli occhi degli altri non stanno guardando noi, relax!
Perdere il controllo ma non quello della nostra auto. E qui si palesa l'altra contraddizione, l'arretratezza culturale e la mancanza di rispetto verso se stessi e gli altri: una serata a chiacchierare, fumare e bere, una serata persa come tante altre migliaia di volte, per poi tornare a casa mettendosi alla guida ubriachi!
E' una vergogna regionale.
E lo dico soprattutto ai miei più intimi amici, le parole urlate in faccia non bastano e allora lo scrivo pubblicamente. Organizziamo una manifestazione, da dieci anni, in memoria di un nostro amico morto in un incidente stradale, lanciamo appelli dal palco e lo facciamo proprio per sensibilizzare alla sicurezza stradale e non riusciamo a organizzarci stabilendo i turni per rispettare una formuletta semplice semplice: chi beve non guida, cazzo!
Il sacrificio di Antonio non è servito a nulla? Volete affrontare un altro funerale? Io no!
Dovremmo essere da esempio e invece siamo una vergogna.
Le soluzioni. Per non andarsene per sempre!
Eh, non è facile. Per il momento propongo a quelli che hanno voglia di ballare di buttarsi in pista anche se non c'è nessuno. Molte volte è necessario che qualcuno invada lo “spazio della vergogna” e faccia da apripista nel vero senso della parola. Funziona!
Ai locali di non arrendersi e di inventare qualcosa per facilitare la rottura del ghiaccio iniziale.
Ai Dj di accogliere le richieste del pubblico (se le chiedono le ballano!).
Ai miei amici di svegliarsi!
Ai lucani, in generale, di iniziare a divertirsi.
Non abbiamo lavoro, non abbiamo un euro in tasca, qualcuno non ha nemmeno più la speranza, almeno viviamocela bene!