Dmitrij Sergeevič Merežkovskij nel 1901 indicò, nell’opera Leonardo da Vinci o la resurrezione degli dei, quale luogo della morte della Gioconda (Lisa Gherardini del Giocondo) resa immortale dal genio del Rinascimento, la città di Lagonegro contro le fonti tradizionali che la riportano a Firenze.
E’ un fatto realmente accaduto o l’autore intendeva lasciare un messaggio criptato?
Lo scrittore, affiliato alla loggia massonica europea degli Illuminati, vuole forse dirci che in Basilicata è nascosto qualcosa di importante legato a Leonardo? Si riferiva forse all’autoritratto lucano di Leonardo ritrovato nel 2008 in una casa patrizia di Acerenza?
<<Non può non essere preso in considerazione – ci dice Nicola Timpone del GAL La Cittadella del Sapere - che il libro sopracitato fa parte della trilogia Giuliano l’apostata (la morte degli dei). E dove era situata fino al 1930 l’unica statua al Mondo di Giuliano l’apostata? Sulla sommità della cattedrale di Acerenza, in Basilicata>>.
E’ questa una storia affascinante che tiene insieme templari, massoni, grandi artisti, donne leggendarie, viaggiatori.
E le ipotesi per sciogliere il nodo sono tante. Da qualche mese è possibile scoprirle nel museo di Monnalisa ospitato nello storico palazzo Corradi a Lagonegro.
Articolo pubblicato su Al Parco Estate 2013