La rubrica Basilicata, terra di luce è dedicata principalmente all'approfondimento culturale e storico/artistico di una regione che oggi si propone come una terra di speranza. Le principali mete turistiche nazionali, Firenze, Roma, Venezia etc., grazie alle loro rinomate bellezze monumentali, mantengono alto l'interesse dei turisti stranieri verso il bel paese. In un periodo di generale crisi economica però, in cui il turismo sembra essere una delle poche industrie ancora capaci di produrre ricchezza senza subire pesantemente gli effetti negativi del momento, sono proprio quelle mete considerate per troppo tempo “secondarie” ad avere l'onere e l'onore di proporsi sul mercato turistico mondiale ed offrire le loro bellezze.
E così nasce questa rubrica con l'alto intento di far conoscere quanto di fantastico si trova in questa regione, che fra le sue punte di raro splendore non propone solamente monumenti culturali, ma anzi spicca per paesaggi mozzafiato e beni ambientali unici. In particolare il nome della rassegna nasce da una suggestiva leggenda secondo la quale il nome Lucania, sia stato dato da un antico popolo che diretto verso Sud, una volta giunto nella terra dalla quale vedeva sorgere il sole, l'abbia rinominata "Terra della Luce" (e quindi l'ipotesi di Lucania da Lux, “luce” in latino).
In questo spazio viene però scelto il nome moderno Basilicata, in quanto i confini antichi non corrispondono a quelli attuali, inoltre, come già citato l'intento è quello presentare le bellezze di una regione che non è più quella descritta da Carlo Levi, ma che ha fatto passi da gigante nell'ultimo mezzo secolo e vuole farli scoprire al mondo intero.