L’amore per la sua terra dirompe nel film con una natura sempre in primo piano. Un viaggio a piedi intrapreso da una combriccola di quattro musicisti, interpretati da Rocco Papaleo, Max Gazzè, Alessandro Gassman e Paolo Briguglia - seguiti da Giovanna Mezzogiorno nei panni di una giornalista - diretti verso Scanzano Jonico per partecipare al Festival del teatro-canzone.
Attraverso le scene del film e gli itinerari dei protagonisti, la Basilicata irrompe con le sue bellezze paesaggistiche, storiche, artistiche culturali:daa Maratea, passando per Trecchina, ai paesaggi surreali di Craco, a Lauria, a Tramutola, al Lago Pertusillo, ad Aliano e Nova Siri fino ad arrivare alla costa jonica di Policoro e Scanzano. Un viaggio terapeutico soprattutto per il lucano che quei posti li ha vissuti, li vive e li vivrà. Un viaggio fatto di incontri ed imprevisti, in una torrida estate lucana. I protagonisti accompagnati da un carretto trainato da un cavallo bianco per trasportare pochi viveri e strumenti musicali, provano le canzoni da fare al festival esibendosi in concertini occasionali nei paesini che incontrano lungo il percorso.
Nella semplicità del racconto e nella genuina voglia di cinema, Papaleo regala, al suo esordio, una bella forma artistica. Una commedia ironica, divertente e a tratti malinconica. Una Basilicata che parla attraverso le note di Max Gazzè (volutamente muto nei panni di Franco Cardillo, uno dei 4 musicisti ) che con la sua straordinaria colonna sonora conquista il premio “Ciak d’oro”. Una terra dai paesaggi dell’anima, dove il contatto con la natura è l’espressione più pura e profonda del nostro essere. Una fusione quella tra musica e natura che genera una forma di espressione e di comunicazione che oltrepassa le parole, non produce idee, ma genera emozioni.
Un invito dunque a visitare e a conoscere la Basilicata. Un invito alla “scoperta” di una terra che esiste e che tropo spesso viene dimenticata.
E come dice Papaleo che le rende omaggio “La Basilicata esiste, è un po' come il concetto di Dio, ci credi o non ci credi”
di Mariapina Fortuna