Approfondimento. Le Rappresentazioni Sacre della Settima Santa in Basilicata
Da dove vengono gli spettacolari e drammatici riti della settimana santa?
L’origine di tale devozione è da attribuire al periodo post-Crociate? All’avvento dei pellegrini che si recavano in Terra Santa e che rientrati in Europa iniziarono ad erigere nei loro paesi memorie dei luoghi della Passione di Cristo? O semplicemente alle credenze popolari avvalorate da scritti evangelici che galvanizzavano molti, tanto da rappresentare dal vivo la morte di Cristo?
Qualunque sia l’origine, assistere ad una manifestazione di devozione popolare, sarà sicuramente un’esperienza indimenticabile ed emozionante.
Per questo motivo vi proponiamo una breve sequenza delle Sacre Rappresentazioni della Passione di Cristo programmate in alcuni paesi del Vulture-Melfese durante la Settimana Santa dove sacro e profano, tradizioni, folklore e consuetudini popolari commemorano la morte di Cristo.
Nella Settimana Santa strade, viottoli e piazze di modesti paesini situati alle pendici del Monte Vulture diventano lo scenario rievocativo dell’estenuante calvario di Cristo.
Giovedì Santo
La rappresentazione di Atella, piccolo centro della Valle di Vitalba, è un’ottima occasione per iniziare un itinerario che permetterà di vivere a pieno i tre giorni che precedono la domenica di Pasqua.
La processione si snoda nelle piazze della cittadina, dove, in taluni punti, ecco uscire da una casa o da una bottega un personaggio in costume d’epoca, fino ad arrivare ad un fantomatico Monte Golgota simboleggiato da una balza che domina la valle sottostante.
Il tempo di raggiungere Rapolla, centro alle pendici del Vulture, ed è possibile osservare un’altra rappresentazione che alcuni potranno intendere come una replica di quella appena ammirata ad Atella. Chiacchierando con alcuni rapollesi abbiamo scoperto che molti pensano che il rito sia asettico e lontano da quello storico che andava in scena nel suggestivo scorcio delle cantine, ma che è possibile ancora oggi apprezzare il personaggio “delle dolenti”.
Venerdì Santo
A Barile ha luogo la più antica manifestazione con personaggi viventi (risale al 1600).
La sua caratteristica è l’accostamento ai personaggi evocati dal vangelo a soggetti derivanti dalla tradizione Arbëreshë, il borgo infatti fu fondato con la stabilizzazione di una colonia proveniente da Scutari e Croia.
Gli abitanti attendono con devozione l’appuntamento, dedicando diversi mesi alla preparazione dello stesso.
Assolutamente da ammirare il personaggio lussurioso e pagano della Zingara che sfila pavoneggiandosi, regalando sorrisi e spensieratezze, incurante delle sofferenze della maggior parte degli altri soggetti. La tradizione popolare la vuole ricoperta con gli ori di tutto il paese e sarà lei a fornire i chiodi utilizzati per la crocifissione.
Altro personaggio pagano importante è il Moro che forse ricorda l’avanzata dei Turchi che attorno al 1400-1500 in diverse scorribande invasero l’Albania con la conseguente messa in fuga del popolo Albanese. Ha la carnagione scura, effetto di un estenuante, meticoloso e antico trucco del volto, è abbigliato con abiti inusuali e incurante gioca, calciando la palla, con un piccolo moretto distribuendo ceci e confetti.
Sicuramente non passerà inosservata la figura del Malco, che non trova una collocazione fissa nel corteo rappresentando la figura dell’ebreo errante che schiaffeggiò Gesù e che sarà condannato alla dannazione eterna per l’offesa inferta; calza enormi scarponi rovesci ed è avvinto in una corda di cilicio che lo stesso scuote con fare molesto ri-percuotendola sul suo corpo.
Memorabile il gruppo delle 33 bambine, (che ricordano i trentatre denari con cui fu ripagato Giuda) di viola vestite, che in vassoi portano oggetti sacri e commemorativi. I centurioni a cavallo suonano un tipo di tromba simile allo shoffar, strumento ebraico usato per annunciare la luna nuova e le feste solenni e che ancora oggi viene utilizzato per annunciare lo Yom Kippur, giorno ebraico della penitenza, considerato il giorno ebraico più santo e solenne dell'anno.
In passato la processione diventò eccezionalmente e per un’unica occasione itinerante. Desideroso di ammirare questo momento catartico di grande fede e di importante tradizione, Papa Giovanni Paolo II, nel 1983 invitò i barilesi a Roma: dalle viuzze del piccolo centro, alle strade della Città del Vaticano.
Degna di nota anche la Cena Domini di Venosa e la seguente rappresentazione che andrà in scena all’imbrunire: una riproduzione fedele delle narrazioni bibliche utilizza come scenografia naturale i vari monumenti della cittadina Oraziana.
Sabato Santo
Gli eventi legati alla settimana santa si concluderanno con la sacra rappresentazione di Rionero in Vulture, per qualcuno la reiterazione di alcuni tratti delle precedenti suddette, impreziosita da molte parti recitate che le conferiscono l’anima di una vera e propria rappresentazione teatrale, dall’entrata di Gesù in Gerusalemme, al verdetto di Re Erode, fino alla crocifissione.
L’intento di questo contenuto è assolutamente informativo, non abbiamo voluto accreditare primati o riconoscimenti. Il nostro fine é quello di emozionarvi e al tempo stesso incuriosirvi.
L’occasione per concedervi una gita fuori porta alla scoperta delle tradizioni della Basilicata, che sicuramente diventerà un ricordo memorabile.