Avvertenza: il post è volutamente scritto per chi mi conosce, ci sono molti aspetti non spiegati ma sottointesi. Sandra (probabilmente) direbbe che è rivolto alla "Comunità d'eredità" ;-)
BERLINO - La prima parola che cerco sul dizionario ITA-GER / GER-ITA, appena acquistato, è "lucchetto": mi serve per chiudere l'armadio dentro l'ostello, invece di affittarlo me lo compro, o no?
Guardate la parola che precede lucchetto e quello che c'è scritto!
Pochi minuti prima avevo fotografato l'entrata dell'ostello con la tabella minacciata dall'edera
Ora, chi mi conosce capisce benissimo che queste due situazioni non possono essere solo una semplice coincidenza... la Basilicata mi chiama!
Il compito, anzi l'obiettivo (qui non si scherza e lo si capisce subito) è trovare una casa nel più breve tempo possibile. E allora mando decine di mail dopo essermi iscritto a questo sito http://www.wg-gesucht.de/.
Il titolo del mio annuncio è Your flat mate cooking Italian food!
Ho giocato sporco "I know" ma davvero "so" cucinare (gli amici di sopra testimoniano?).
Ricevo 5 risposte in pochi minuti su 12 richieste, nel frattempo arrivano segnali dai canali ufficiali, dagli amici degli amici (e meno male perchè alla fine lì andrò a finire "lo so", ma sono passate solo 24h e davvero "non lo so").
Uno dei canali ufficiali è Natalia, conosciuta molto bene durante l'Erasmus in Spagna nel 2004, è qui a Berlino!!! E cerca un flat mate!!! La contatto ma hanno già risolto, nel frattempo rimedio un invito a una festa per sabato prossimo:
YEAH! (Come direbbe Orecchietta).
Si, ma è una festa in maschera, no comment! No comment! No comment! Sapete già dove prenderò l'edera...
Le prime impressioni, parziali, incomplete, pregiudiziali, stereotipate, generalizzanti mi fanno affermare che con i tedeschi è meglio fare i fessi per non fare la guerra (vedi incolumità personale). L'altra generalizzazione è che mi sembrano super pronti e rispondono in maniera impeccabile ai comandi, sono fantastici: chiedi e hai, risposta! La risposta, se affermativa, è esauriente, se non la sanno è come parlare con degli automi: "scusi (vabbè, tutto in inglese, super arrangiato per il momento...) ho bisogno di un numero telefonico tedesco per tre mesi"..."mi dispiace qui facciamo solo contratti per 24 mesi"..."ok, dove posso rivolgermi"..."e non lo so, forse dovresti andare in Alexanderplatz". Sono arrivato da poche ore e non ho la minima idea di dove sia questa piazza (che poco più tardi scopro essere una delle più famose e a venti minuti tra metro e camminata da dove mi trovo). Esco dal negozio e a fianco, letteralmente, mi fanno la scheda prepagata tedesca.
Generalizzo perchè è successa la stessa cosa con la conquilina "provvisoria" svizzera per l'adattatore della presa della corrente.
Le cose belle? Oh, qui vanno tutti in giro con le birrocce in mano! Nella metro, per strada, in bici. Una rivoluzione: free beer! Anche perchè nell'ostello mezzo litro costa 2€ (mo' manco due Peroni costano due euro...).
Ah, le bici. OCCHIO! Lo scrivo per ricordamelo: fantasmi che si materializzano all'improvviso soffiandoti nelle orecchie. Ho messo giù una strategia: io ai semafori mi metto dietro il palo, voi fate come vi pare, io mi metto dietro il palo, se arriva qualche sba-n-dato prima di prendermi lo deve sfondare!
Vado a raccontare banalità, "lo so", ma bisogna tener conto che sono accadute davvero in 24ore e tutti questi stimoli per uno abituato da qualche anno a vivere in un paese di 2000 abitanti sono scariche elettriche.
Decido di andare a dare un'occhiata all'ufficio che mi ospiterà (oddio! Sono un italiano a Berlino che lavorerà in un co-working super figo per avviare una "start up"... meglio che non rendo noti i miei scrittori preferiti, e che indosso lo stesso pantalone anche per 10 giorni, altrimenti il tag è pronto: HELP). A un semaforo mi passa avanti un turco, l'etichetta dei pantaloni recita: Style in Italy! Alti livelli. Al palo ci sono appese due scarpe...
Mentre sono nella metro passa il controllore. E io ho il biglietto: YEAH!
Di ritorno dal, prossimo, posto di lavoro (passo davanti senza entrare per capire la situazione...) torno in ostello per farmi una doccia.
Ho le Geox che non puzzano (gli amici di prima: credetemi sono nuove) ma per scrupolo, visto che condivido la stanza con tre ragazze, le metto davanti la porta che da' sulla strada. Prima di andare in bagno ritorno a controllare pensando se non sia il caso di metterle dall'interno, ma no, sono le 2 del pomeriggio, chi cazzo c'è in giro.
Mi asciugo, mi vesto e WELCOME TO BERLIN: le scarpe non ci sono più!
Me lo sono meritato. Indosso le "tappine", l'unica cosa possibile... rido veramente!
Entro nel negozio in stile "tedesco a Jesolo", metto i calzini, provo qualcosa, scelgo ed esco così:
Le trovo facilmente, meno di 30€ con suolette in cuoio, non trovo il senso alla parola reputazione (vedi dopo)
Subito fuori cerco di perdermi nella città.
Cammino fino a farmi far male i piedi con le scarpe nuove.
Sto cercando la solitudine, nelle ultime 24 ore ho volutamente parlato solo con commessi e baristi.
Mi re-invento a ogni angolo. In una città nuova non esiste la reputazione! Cosa posso fare io per Berlino?
Mi chiedo questo, e non il contrario, mentre ammiro il coraggio degli artisti di strada.
Cerco di perdermi ma non ci riesco, come si fa con una torre nel genere giusto al centro!
Visto che è il primo giorno, in Alexanderplatz (poco prima)
con un sole da Sud, provo anche questo
solo per non avere il rimorso all'ultimo momento di essermi perso qualcosa di speciale, il responso è che sarà l'ultimo! La salsa è rafano concentrato: Felice notizia!
Non può mancare una Berliner pilsner.
Il barista mi chiede il conto di 2€ in più rispetto al listino e mi spiega che è per la cauzione del bicchiere. Me lo studio annuendo come uno scolaro e guardandolo negli occhi.
Arriva il momento di azionare le cuffie e passeggiare con la "sonora colonna" d'ordinanza.
Chissà perchè nelle situazioni più felici il pensiero va sempre alle persone che non ci sono più nella tua vita.
Con le stesse canzoni ormai figlie di altri luoghi il momento tante volte immaginato è arrivato. Sono qui dove volevo essere.
P.S.: in queste 24 ore ho complessivamente bevuto 3,5 litri di birra chiara (spendendo 20€) e zero acqua! "Nun sia mai!"