"Ecco, non so come dirti altrimenti, ma laggiù hai la sensazione di non essere mai solo sino in fondo.
Non so dirti altro di laggiù. In realtà so dirti solo del mio stupore. E' un modo di leggere i luoghi, con lo stupore. Ogni volta fingendo di scoprirli per la prima volta. E allora, fingi d'essere forestiero alla tua terra. Fingiti a Berlino. Fingiti lontano. Perché a viverci troppo, nelle cose, finisci per essere distratto. Come con chi ami, finisci col non vederlo più".
La voce di Pierluigi Mele, scrittore e attore salentino, protagonista a Pietragalla lo scorso 8 agosto nella terza delle serate "Il sabato nel borgo", evento ideato dalla Pro Loco per animare il centro storico tra cultura, arte, musica e gastronomia.
Cinque di cuori, "una carta che è un gioco per i sensi", e' uno spettacolo nato per un ipotetico pubblico berlinese. Un viaggio tra mito, luce, malinconia e miraggio che porta giù al Sud Italia. Si arriva, portati per mano, nel silenzio di Otranto "che gioca come un bambino tra le colonne della cattedrale", nella luce di Castro "che di notte e' un gatto bianco per le strade", nella malinconia di Santa Cesarea che è "l'uomo vestito di blu che aspetta alle terme un ritorno, sfogliando i vacui giornali dell'estate, seduto al tavolino umido del bar, che fissa le impronte delle dita" e nel miraggio di Leuca, una Finibusterrae "che può essere ogni luogo oppure nessun luogo". E poi ancora posti e personaggi del Salento perché "bisogna amarla questa terra. Bisogna per intero prenderla com'è. Come un dono, un'ossessione".
Il testo dello spettacolo e' tratto dal romanzo "Da qui tutto è lontano" (Lupo Editore). Pierluigi Mele parla di storie del passato e fatti del presente con la sua lente di poeta. Ci racconta il Sud.